Quasi il 40% dei minori coinvolti nello sport subisce violenze, che vanno dalla psicologica alla fisica fino alla sessuale. Questa è una realtà allarmante che affligge un numero significativo di giovani atleti, spesso prima dei 14 anni e per periodi prolungati. Sorprendentemente, più della metà di queste vittime non si sente a proprio agio nel cercare aiuto, portando un peso enorme sulle loro spalle. Oggi, per affrontare questo problema urgente, è stata lanciata la prima app in Italia dedicata alla prevenzione degli abusi nel contesto sportivo, fornendo un importante strumento di supporto per i giovani.
La diffusione della violenza tra i giovani atleti
I dati emersi sulle violenze subite dai minori che praticano sport rivelano un quadro preoccupante. Si stima che il 30% dei casi riguardi violenze psicologiche, il 19% violenze fisiche e il 14% coinvolga abusi sessuali. La natura di queste aggressioni è spesso nascosta, e gli adolescenti tendono a minimizzare o tollerare ciò che subiscono, rendendo difficile un intervento tempestivo. Il fatto che il 56% di questi giovani non cerchi aiuto è un segnale chiaro di una cultura del silenzio che alimenta ulteriormente il problema. Le cause di questa reticenza sono molteplici: timore di apparire deboli, paura delle conseguenze e una percezione distorta degli abusi come eventi tollerabili.
Una nuova iniziativa: l’app per la prevenzione degli abusi
La presentazione della nuova app ha avuto luogo all’Ippodromo Snai San Siro, frutto di una collaborazione tra Snaitech, l’associazione ChangeTheGame e Vero Volley. Questa applicazione è pensata come un alleato per i giovani atleti, un’interfaccia intuitiva e veloce che consente di accedere a risorse e supporto per affrontare ogni forma di abuso. La priorità è quella di creare un ambiente sportivo che favorisca il benessere mentale e fisico dei giovanissimi.
Il vicepresidente di Fondazione Snaitech, Fabio Schiavolin, ha messo in luce l’importanza di integrare valori come inclusione e spirito di squadra, nella speranza che questa app diventi uno strumento nazionale per combattere e abbattere le barriere legate alla vergogna e alla difficoltà di affrontare problemi di questa gravità.
Testimonianza di una ex atleta: il valore della condivisione
Un’importante testimonianza è arrivata dall’ex ginnasta italiana Anna Basta, che ha condiviso la propria esperienza di violenze nel contesto sportivo. Il suo racconto mette in evidenza la solitudine e l’isolamento che molti giovani si trovano ad affrontare quando cercano di denunciare abusi. Anna sottolinea l’importanza di avere uno strumento come questa nuova app, che rappresenta una luce nel buio, offrendo una via per chiedere aiuto e riconoscere di non essere soli. La sua voce aggiunge un tocco umano e una dimensione personale a questa iniziativa, ricordando a tutti che il cambiamento è possibile quando ci si unisce per affrontare problematiche così gravi.
La speranza è che attraverso strumenti pratici e iniziative educative, si possa presto raggiungere un ambiente sportivo più sicuro e accogliente per tutti.