“Quel poco di verità” e “quel poco di vita“: sono questi i concetti chiave che emergono dall’ultimo numero della rivista di filosofia “aut aut“, pubblicato con il numero 404. Come sostiene il filosofo Pier Aldo Rovatti, la rivista offre uno spazio per esplorare una verità “debole”, contrapposta a una verità che spesso si mostra oppressiva. Con questa nuova edizione, la rivista si propone di stimolare la riflessione critica e una riconquista di una vita vissuta in libertà, piuttosto che sotto vincoli autoritari.
La filosofia della “verità debole”
Il concetto di “verità debole” è centrale nel pensiero di Rovatti e affonda le radici nel lavoro di Michel Foucault. Rovatti spiega come nel contesto attuale sia fondamentale smontare una verità che può risultare violenta e oppressiva per avvicinarsi a una forma di verità che cresce attraverso il pensiero critico. Questa ricerca non è un mero esercizio intellettuale, ma un modo per riappropriarsi di una vita piena, attraverso un dialogo aperto e non condizionato con l’altro. È un principio che è stato portato alla ribalta nel fascicolo 404 di “aut aut“, presentato in occasione di un evento al Museo LETS insieme allo psicanalista Mario Colucci. La rivista, quindi, si propone di essere un luogo di confronto per smantellare le illusioni legate all’idea tradizionale di “verità” e all’autoritarismo che ne deriva.
Una rivista storica e il suo evolversi
“Aut aut” non è solo una rivista; è una vera e propria istituzione nel panorama filosofico italiano. Fondata nel 1951 da Enzo Paci, si è sempre contraddistinta per il suo approccio fenomenologico e le sue radici nell’esistenzialismo di pensatori come Sartre e Merleau-Ponty. La rivista ha evoluto nel tempo, mantenendo un forte legame con la scuola di filosofia di Trieste, un centro di pensiero critico e indipendente dalla filosofia accademica tradizionale. Recentemente, secondo Colucci, “aut aut ha subito una trasformazione positiva, specialmente negli ultimi 15 anni, permettendo un’apertura a nuovi orizzonti di pensiero, influenzati anche dalle esperienze nel campo della psichiatria.”
L’accoglienza della rivista a livello internazionale
L’eco di “aut aut” non si limita all’Italia. Rovatti ha sottolineato l’apprezzamento della rivista anche all’estero, con lettori appassionati in Europa e negli Stati Uniti. La rivista continua a godere di una tiratura soddisfacente, segno di un pubblico interessato e impegnato. Questo successo internazionale è il risultato non solo della qualità dei contenuti, ma anche della capacità della rivista di affrontare i temi attuali in modo critico e stimolante. Il fatto che “aut aut” sia percepita positivamente in vari paesi dimostra quanto sia necessario un confronto globale su questioni fondamentali come la verità e la vita vissuta, riprendendo il dialogo critico e la riflessione profonda che identifica la filosofia.
Con il fascicolo 404, “aut aut” si conferma ancora una volta come un faro di pensiero critico e innovativo, dedito a esplorare e demistificare le complessità della realtà contemporanea, invitando i lettori a un’interazione vivace e dinamica con la filosofia.