Il programma “Sapiens – Un solo pianeta” di Mario Tozzi ritorna su Rai3 con una nuova stagione dedicata all’esplorazione della connessione tra risorse naturali e impatto sociale ed economico. Questa prima puntata, in onda il 16 novembre 2024, propone un’analisi approfondita delle ingiustizie storiche e moderne legate all’estrazione mineraria, focalizzandosi in particolare su diamanti, oro e il loro secolare legame con il Sudafrica e l’Australia.
Sabato 16 novembre 2024: i temi nel programma
Sabato 16 novembre alle ore 21.05, “Sapiens – Un solo pianeta” si apre con un interrogativo intrigante: cosa collegano i diamanti e l’oro con l’apartheid sudafricano? Mario Tozzi, geologo di fama e conduttore del programma, guiderà gli spettatori attraverso un viaggio che esplorerà come le risorse minerarie hanno influenzato non solo la geologia, ma anche la storia e le vite dei popoli. Durante la puntata verranno affrontate domande cruciali: quanto ha inciso la geologia sullo sviluppo delle società umane? Perché il desiderio di sfruttare le risorse minerarie ha portato a enormi disuguaglianze economiche, influenzando negativamente la vita di milioni di persone?
La puntata dal titolo “Lo scrigno della Terra” non si limita a una semplice esposizione, ma mira a svelare le complessità legate all’estrazione di queste preziose risorse. Tozzi metterà in luce come la corsa al diamante abbia avuto effetti devastanti sul Sudafrica, paese ricco di risorse, ma ad oggi radicalmente segnato dalle disuguaglianze sociali. Per fornire un contesto storico, il programma ripercorrerà la scoperta delle prime miniere di oro e diamanti, avvenuta nella seconda metà del XIX secolo, che ha dato inizio a un lungo periodo di dominazione coloniale europea e sfruttamento.
Esplorazione delle ingiustizie sociali in Sudafrica
Il Sudafrica, nonostante sia una delle nazioni più ricche dell’Africa e il quinto produttore mondiale di diamanti, continua a combattere contro le disuguaglianze. Con l’80% della ricchezza del paese nelle mani della popolazione bianca, è impossibile ignorare la realtà di un sudafricano su tre che vive in condizioni di estrema povertà. Questi problemi storici, radicati negli eventi della colonizzazione e dell’apartheid, trovano espressione nelle storie quotidiane di milioni di persone.
Durante la trasmissione, Mario Tozzi condurrà i telespettatori in un viaggio nelle profondità della Terra, fino a 2000 metri, per esaminare una delle più vaste miniere di oro al mondo. Esplorando grotte e valli, il programma metterà in evidenza non solo la bellezza naturale delle rocce preziose, ma anche i dilemmi etici e sociali associati alla loro estrazione. La visita alle zone aurifere di Johannesburg fungerà da sfondo per riflessioni più ampie sulla corsa all’oro e sull’eredità dell’apartheid, con uno sguardo attento agli effetti sull’ambiente e sulle comunità locali.
Tozzi non si limiterà a esplorare aspetti geologici, ma affronterà anche la storia della miniera di Soweto, emblema della lotta contro le ingiustizie. Qui, le cicatrici lasciate da decenni di oppressione e sfruttamento saranno rivelate attraverso storie di resilienza e resistenza.
“Dialoghi di Sapiens”: un confronto tra scienza e umanesimo
Nella prima puntata sarà dato spazio anche ai “Dialoghi di Sapiens”, dove Tozzi avrà un’interessante conversazione con l’umanista Pietrangelo Buttafuoco. Questo segmento offre un’occasione preziosa per mettere in relazione la scienza con le dimensioni etiche, culturali e sociali delle questioni trattate. La fusione di competenze e saperi diversi promuoverà un dibattito stimolante sulla responsabilità della comunità scientifica e sulla necessità di un approccio consapevole nella gestione delle risorse.
Questa nuova stagione di “Sapiens – Un solo pianeta” rappresenta così non solo un’opportunità di apprendimento sul nostro passato, ma anche una riflessione importante su come le scelte attuali influenzino le generazioni future. Non resta che sintonizzarsi su Rai3 per riflettere insieme su questi temi di grande attualità.
Ultimo aggiornamento il 16 Novembre 2024 da Sara Gatti