Una nuova pubblicazione illumina il pensiero di Papa Francesco sull’importanza della poesia e della letteratura nell’ambito dell’educazione e della formazione. Il volume, intitolato “Viva la poesia!”, curato da padre Antonio Spadaro, rappresenta una raccolta di testi che rivelano il rapporto unico tra il Pontefice e il mondo letterario. Con una varietà di estratti da encicliche, lettere e discorsi, il libro sottolinea il ruolo essenziale della letteratura nel dialogo tra Chiesa e cultura contemporanea, con un forte focus sull’educazione.
La raccolta e il suo significato
“Viva la poesia!”, edito da Ares nel marzo 2025, rappresenta la prima antologia incentrata sugli scritti di Francesco riguardanti la poesia. La pubblicazione si compone di testi scelti con cura, che spaziano da lettere personali a discorsi pubblici, inclusi estratti da importanti documenti come la “Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione”, datata 17 luglio 2024. Questi testi non solo offrono una visione del pensiero del Papa sulla scrittura poetica, ma tracciano anche un percorso attraverso il suo background culturale, evidenziando autori che hanno influenzato la sua formazione intellettuale, da Borges a Manzoni.
Significativa è l’affermazione di Papa Francesco riguardo al potere della letteratura: essa è in grado di toccare il cuore dell’uomo, ponendo domande profonde su desideri, splendori e miserie. Nel contesto di un pontificato attento alle sfide contemporanee, la poesia emerge come uno strumento vitale, capace di formare non solo l’individuo ma anche la società. L’asserzione di Francesco che “la poesia ci aiuta tutti a essere umani” rivela quanto sia urgente recuperare il legame tra l’arte e la nostra umanità, specialmente in un’epoca di frenesia e disconnessione.
Un legame tra poesia e formazione
Il saggio critico di Spadaro che apre la raccolta approfondisce come Papa Francesco integri l’aspetto poetico e simbolico nel suo magistero. Con un’attenzione particolare alla letteratura come forma di espressione che include emozioni e riflessioni, il Pontefice ha spesso citato poeti e scrittori nei suoi insegnamenti. La varietà di opere discusse nel libro, compresi riferimenti a scrittori argentini e russi, mette in luce il suo intento di camminare a fianco della modernità, con uno sguardo al passato e un obiettivo orientato al futuro.
La poesia non è solamente un passatempo estetico; si configura come un mezzo potente per esprimere realtà complesse. Francesco incoraggia la creazione di un “linguaggio nuovo e potente” che possa risuonare con i cuori dei fedeli. Questo approccio innovativo richiede una rinnovata creatività nella comunicazione del messaggio evangelico, un aspetto spesso trascurato nella didattica tradizionale. I poeti, in questa visione, diventano protagonisti di un dialogo che non si limita alla Chiesa ma si estende alla cultura globale, rendendo la fede un’esperienza viva e dinamica.
Poesia e fede nel pensiero di Francesco
In una delle lettere pubblicate nel volume, il Papa esprime un desiderio chiaro: la poesia deve “salire in cattedra” nelle università pontificie. Questo è un invito a rivalutare la letteratura come parte integrante della formazione dei sacerdoti e degli agenti pastorali, elementi essenziali per affrontare le sfide del mondo odierno. La capacità della poesia di toccare le questioni esistenziali, di offrire spunti di riflessione e di generare emozioni profonde è fondamentale per il ministero pastorale, che richiede una connessione autentica con le persone e le loro esperienze.
Il Pontefice ha sottolineato la necessità di un linguaggio che possa essere al tempo stesso accessibile e ricco di significato, spingendo verso una comprensione più profonda delle verità di fede. Questo desiderio di profondità si manifesta anche nelle sue riflessioni sulla crisi attuale, dove la cultura sembra aver smarrito la capacità di sognare o di immaginare soluzioni creative per i problemi contemporanei. La letteratura e la poesia, in questo contesto, giocano un ruolo cruciale nell’alimentare l’immaginario collettivo e nel dare vita a nuove narrazioni che sostengano e stimolino il dibattito.
La poetica di Francesco: un invito alla creatività
Spadaro, nella sua analisi sul pensiero poetico di Francesco, esplora le varie influenze letterarie che plasmano la visione del Papa. Quella per la letteratura popolare e le opere che celebrano la misericordia è particolarmente importante per comprendere il contesto della sua formazione. Il confronto costante con autori che trasmettono la complessità dell’esistenza umana, dalle opposizioni polari di Dostoevskij alle opere di Manzoni, riflette un desiderio di abbracciare la pluralità delle esperienze umane.
L’invito di Francesco a contattare il cuore dell’uomo attraverso storie e immagini significative evidenzia la sua ferma convinzione che la letteratura e la poesia possano insegnarci a vedere il mondo in modi diversi, a rompere le barriere e ad avvicinarci alla verità del messaggio evangelico. La poesia, quindi, non è mera estetica, ma un’autentica via per parlare a una società in cerca di significato, per toccare e sconvolgere, affinché si possa riscoprire la meraviglia delle piccole e grandi cose.
“Abbiamo perso le parole”, avverte Spadaro, e il desiderio di Francesco di tornare a una comunicazione poetica si fa sempre più pressante. Attraverso questo volume, il Pontefice non solo riconduce alla luce il potere della poesia, ma guarda al futuro, auspicando la nascita di nuove generazioni di poeti capaci di raccontare e condividere il messaggio cristiano con il mondo.