Un evento significativo sta per avere luogo a Latina, dove la Comunità bahá’í presenta due opere poetiche che hanno sfidato il tempo e le avversità. Il 15 febbraio, alle ore 18:00, presso il Museo Giannini, si terrà una serata dedicata ai versi di due illustri poetesse iraniane: Tahereh e Mahvash Sabet. Un’opportunità per scoprire la potenza e la bellezza della loro scrittura, che parla di libertà e resilienza. L’evento, intitolato “Se scioglierò al vento i miei capelli ambrati,” promette di trasmettere un messaggio attuale e profondo, attraverso le parole di donne il cui coraggio continua a ispirare.
Il tesoro nascosto di Tahereh: tra amore e liberazione
La prima opera in programmazione è “Il tesoro nascosto” di Tahereh. Questa poetessa non solo ha saputo esprimere le sue emozioni attraverso la poesia, ma ha anche rappresentato un simbolo di coraggio e determinazione nella lotta per i diritti delle donne. Le sue liriche non sono semplici espressioni artistiche, ma riflettono una visione rivoluzionaria e una ricerca di libertà che l’hanno portata a pagare il prezzo più alto: la vita stessa. Nel 1852, Tahereh fu brutalmente uccisa a Teheran, ma il suo messaggio vive attraverso i versi che ha lasciato. Le sue parole profetiche, pronunciate poco prima della morte, sembrano echeggiare nel presente: «Potete anche uccidermi, se volete, ma non fermerete l’emancipazione della donna». Queste frasi testimoniano il potere intramontabile della sua voce, capace di ispirare generazioni.
Il pubblico potrà sperimentare l’intensità e la profondità dei suoi scritti, che trasmettono una forza risanatrice. L’idea che l’amore possa rappresentare una chiave di salvezza in un periodo di oppressione è centrale nella sua opera. La presentazione di questa poetessa originaria dell’Iran sarà arricchita dalla spiegazione di Faezeh Mardani, curatrice della traduzione, che porterà i lettori a riflettere sull’impatto delle parole di Tahereh nel contesto attuale.
Mahvash Sabet: resilienza e speranza dalla prigione
La seconda parte dell’evento sarà dedicata all’opera di Mahvash Sabet, intitolata “Poesie dalla prigione”. Questi versi sono stati scritti durante gli anni di detenzione dell’autrice, costretta a vivere in un carcere di massima sicurezza in Iran a causa della sua fede bahá’í. La sua raccolta poetica affronta il tema della resilienza, mostrando come la sofferenza possa trasformarsi in una fonte di forza e conoscenza. Nonostante le condizioni impossibili e l’isolamento, Sabet ha trovato la capacità di riflessione e di amore anche nei momenti più bui.
Le sue poesie rivelano una luce di speranza che emerge dai racconti di dolore, evidenziando la capacità dell’essere umano di resistere. Attraverso la sua scrittura, Sabet è riuscita a custodire e alimentare una dimensione interiore profonda, che la ha aiutata a comprendere il valore del suo cammino partecipativo nella società. La sua fede e i suoi ideali si intrecciano in un messaggio di bellezza e umanità, che sarà un momento di grande emozione per i partecipanti all’evento.
Un viaggio emozionante attraverso la poesia e la musica
Accompagneranno la presentazione Faezeh Mardani, esperta di Lingua e Letteratura iraniana, e il reading dei versi delle poetesse interpretato da Giuseppe Tarantino. La serata sarà arricchita dall’atmosfera creata dalle note del musicista Marco Sambrotta, elemento che contribuirà a rendere ancora più intenso il messaggio veicolato dalla poesia. Il pubblico sarà coinvolto in un’esperienza unica, in cui il suono delle parole e della musica si fonderanno per un’azione culturale che trascende le barriere.
La serata sarà non solo un momento di celebrazione della poesia, ma anche un importante spazio di riflessione su temi attuali e universali, come la libertà, l’emancipazione e la lotta contro l’ingiustizia. L’appuntamento di sabato nella città di Latina si prospetta come un’occasione imperdibile per abbracciare un messaggio di speranza, proprio nel mondo complicato che ci circonda. Un’opportunità per scoprire il potere delle parole e il loro impatto nel tempo e nello spazio.