La polemica sulle trivellazioni in Abruzzo: Marsilio sotto accusa per il caro energia

La polemica sulle trivellazioni in Abruzzo: Marsilio sotto accusa per il caro energia

Francesco Taglieri del M5S critica il presidente Marsilio per la gestione del caro energia in Abruzzo, evidenziando l’inefficacia delle politiche attuali e la mancanza di soluzioni concrete per le famiglie.
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La polemica sulle trivellazioni in Abruzzo: Marsilio sotto accusa per il caro energia - Gaeta.it

Il tema del caro energia continua a dominare le cronache politiche abruzzesi, suscitando forti reazioni nel dibattito pubblico. Francesco Taglieri, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, ha espresso critiche serrate nei confronti del presidente Marco Marsilio. Secondo Taglieri, il presidente non riesce a distaccarsi dagli slogan elettorali, anche quando si tratta di affrontare questioni spinose come l’aumento dei costi energetici che gravano su famiglie e imprese. Le dichiarazioni di Taglieri si concentrano sulle responsabilità attribuite a Marsilio e al governo nazionale presieduto da Giorgia Meloni, mettendo in evidenza un contesto di crescente insoddisfazione tra i cittadini.

Critiche al governo regionale e alle politiche energetiche

Taglieri accusa Marsilio di puntare il dito contro il movimento “no triv”, additandolo come colpevole di aver ostacolato le trivellazioni nel mare Adriatico. Questo approccio, secondo il consigliere regionale, serve solo a trovare un capro espiatorio, piuttosto che affrontare le vere problematiche legate alla formazione del prezzo dell’energia. Negli ultimi due anni, il governo Meloni non sarebbe riuscito a fornire soluzioni concrete per alleggerire il peso delle bollette sulle spalle degli italiani, vedendo le grandi compagnie energetiche accumulare profitti enormi. Per Taglieri, la strategia di Marsilio dimostra solo una mancanza di responsabilità e lungimiranza.

La proposta di rilancio delle trivellazioni

La chiamata alla ripresa delle trivellazioni, avvenuta a un anno dalle elezioni regionali, sembra più un atto di propaganda elettorale che una strategia concreta per affrontare le questioni energetiche. Taglieri menziona una conversazione della chat di Fratelli d’Italia in cui si fa riferimento alla tempistica perfetta per affrontare tematiche controverse, suggerendo che si effettuano manovre politiche solo per riassorbire le eventuali proteste dopo le elezioni. Il consigliere sottolinea che, al di là delle dichiarazioni, le bollette sono aumentate del 30% nel 2024 a causa di dinamiche di mercato globali, dove il numero di trivellazioni nel territorio nazionale non avrebbe un impatto diretto e immediato sui costi energetici.

La questione delle fonti rinnovabili e della vera indipendenza energetica

Spostando l’attenzione sulle fonti energetiche alternative, Taglieri critica il governo per non aver sviluppato adeguatamente le Comunità Energetiche Rinnovabili . Queste ultime sono considerate l’unica vera opportunità per garantire un’autonomia energetica efficace e nel breve termine. Secondo il capogruppo del M5S, le difficoltà burocratiche e la mancanza di attenzione a livello regionale e nazionale hanno compromesso l’attuazione di politiche che potrebbero ridurre i costi delle bollette e migliorare la qualità dell’aria.

Taglieri fa riferimento a una legge regionale proposta dal suo partito che mira a supportare l’installazione delle CER, la quale è rimasta senza finanziamenti. In questo contesto, l’accusa mossa a Marsilio è quella di non solo non contribuire concretamente a migliorare la situazione, ma di ostacolare lo sviluppo sostenibile attraverso scelte erronee e incoerenti.

La storia politica di Marsilio e il ruolo di Fratelli d’Italia

Taglieri mette in evidenza l’incoerenza di Marsilio, richiamando il passato del presidente in merito alle posizioni assunte durante il referendum del 2016 sul tema delle trivellazioni. Allora anche Marsilio era schierato contro le trivelle, e le odierne proposte sembrerebbero contraddire questa sua storia politica. Così facendo, egli avrebbe creato un’immagine politica instabile che non rispecchia i reali bisogni dei cittadini abruzzesi, già colpiti da difficoltà economiche. Il continuo dribbling sulle scelte energetiche ha creato una frustrazione nei cittadini, che vedono le proprie bollette aumentare a dismisura mentre l’attenzione politica sembra concentrarsi su misure che non portano risultati tangibili.

Le dichiarazioni di Taglieri offrono uno spaccato di una crisi politica e sociale più ampia, che richiede una riflessione seria sulle politiche energetiche in Abruzzo e sull’influenza dell’attuale governo nel determinare il futuro dell’approvvigionamento energetico nella regione.

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