La polemica sull’ovovia di Trieste: Cosolini smentisce attribuzioni all’ex giunta

Roberto Cosolini, ex sindaco di Trieste, chiarisce che l’ovovia non è una proposta della sua amministrazione e critica l’abbandono di progetti di mobilità sostenibile a favore di nuove idee.
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La polemica sull'ovovia di Trieste: Cosolini smentisce attribuzioni all'ex giunta - Gaeta.it

Il tema della mobilità a Trieste è tornato alla ribalta grazie alle dichiarazioni del consigliere regionale del Partito Democratico, Roberto Cosolini. In una recente conferenza stampa, Cosolini ha messo in chiaro che l’idea di realizzare un’ovovia per la città non fa parte delle proposte avanzate dalla sua amministrazione, attiva dal 2011 al 2016. Per fare chiarezza, l’ex sindaco ha presentato una serie di documenti e progetti sviluppati durante il suo mandato, puntualizzando la volontà di potenziare le infrastrutture ferroviarie già esistenti.

Il contesto della mobilità triestina

Trieste, città portuale dal fascino unico, ha sempre avuto bisogno di un piano di mobilità adeguato e sostenibile. Negli ultimi anni, la questione è diventata più urgente, specialmente con l’arrivo di finanziamenti provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . L’amministrazione Cosolini aveva proposto soluzioni orientate al recupero delle rotaie esistenti, piuttosto che l’implementazione di nuove infrastrutture come quella della funivia, definita ora come un’idea dell’attuale giunta.

Roberto Cosolini ha evidenziato come diverse proposte elaborate durante il suo periodo di sindaco siano state accantonate dalle amministrazioni successive. Prima fra tutte, la concettualizzazione di una metropolitana leggera che avrebbe potuto rappresentare un importante collegamento tra Opicina e Campo Marzio. L’assenza di progresso in questo senso ha generato un risentimento nei confronti di chi ha preso il suo posto, abbandonando progetti promettenti a favore di nuove idee che non hanno radici nel passato recente di Trieste.

Le proposte della giunta Cosolini

Durante la conferenza stampa, Cosolini ha citato una serie di progetti che avrebbero potuto trasformare in positivo la rete di trasporti di Trieste. Oltre alla metropolitana leggera, l’ex sindaco ha citato il prolungamento del tram nel centro città, una proposta che avrebbe riqualificato il sistema di trasporto pubblico. Tuttavia, il piano è rimasto inattuato e il servizio tramviario, oggi, è in uno stato di abbandono.

Un altro punto dolente sollevato da Cosolini riguarda il binario del Porto Vecchio, che è stato cementato, spegnendo così la speranza di riutilizzare una parte fondamentale della rete di trasporto. Per l’ex sindaco, queste scelte hanno rappresentato una perdita significativa per la città, e il patrimonio di rotaie che Trieste possiede avrebbe potuto costituire il punto di partenza per idee di sviluppo più sostenibili.

La mancanza di riconoscimento per i successi passati

Cosolini non si è limitato a chiarire le sue posizioni sulla mobilità, ma ha anche esposto un certo risentimento riguardo al riconoscimento del lavoro che la sua amministrazione ha svolto. Ha sottolineato come, tra le realizzazioni più significative del suo incarico, ci sia stata l’assegnazione di 50 milioni di euro per il recupero del Porto Vecchio, una iniziativa avvenuta nel maggio del 2016. Questo aspetto evidenzia un disagio riguardo alla memoria collettiva di Trieste e alla tendenza a scordare le azioni positive compiute in passato in favore di una nuova amministrazione.

L’affermazione di Cosolini ha quindi una duplice funzione: da un lato, desidera rimettere in discussione la narrazione attuale riguardo alle scelte di mobilità della città; dall’altro, chiede un maggiore riconoscimento per i risultati ottenuti nella sua giunta, sottolineando un divario tra le aspettative di cittadini e le reali opportunità che si sono presentate.

Trieste si trova ora di fronte a una fase cruciale di discussione e delineazione del futuro della mobilità urbana, e le parole di Roberto Cosolini saranno senza dubbio al centro del dibattito pubblico nei prossimi mesi.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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