La presentazione del volume “La Guerra dell’Aquila”: un tuffo nella storia medievale

Presentazione del volume “La Guerra dell’Aquila” il 25 novembre all’Auditorium della Fondazione Carispaq, un’opera del XV secolo che esplora la storia militare e culturale di L’Aquila.
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La presentazione del volume “La Guerra dell’Aquila”: un tuffo nella storia medievale - Gaeta.it

Un evento di grande importanza culturale si svolgerà lunedì 25 novembre alle ore 17:00, presso l’Auditorium della Fondazione Carispaq a L’Aquila. Verrà presentato il volume “La Guerra dell’Aquila ovvero la Guerra Aquilana di Braccio”, un’opera di un anonimo autore del XV secolo, curata da Carlo De Matteis e arricchita da una nota linguistica di Nicla Marini. Questo libro rappresenta una risorsa preziosa per esplorare il passato di L’Aquila e per comprendere gli eventi che hanno plasmato l’Italia del periodo.

Dettagli della presentazione e l’importanza dell’opera

Il volume è il quinto della collana “Monumenta Civitatis Aquilae”, un’iniziativa editoriale promossa dalla Fondazione Carispaq e diretta dallo stesso Prof. De Matteis. Questa collana si propone di valorizzare testi letterari e storiografici prodotti nella città di L’Aquila tra il XIV e il XVIII secolo. L’intento di tale progetto è quello di ricostruire la cultura della scrittura locale, che si distingue per una ricchezza e una varietà rare anche nel contesto italiano.

La presentazione del volume sarà aperta dal saluto del Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri. In seguito, relatori esperti delle discipline coinvolte discuteranno le peculiarità dell’opera. Fra questi ci saranno Francesco Avolio, linguista specializzato nello studio del volgare aquilano, Silvia Mantini, storica dell’Università dell’Aquila, e Pasquale Stoppelli, filologo dell’Università di Roma “La Sapienza”. Durante l’evento, gli attori Alessia Olivieri e Fabrizio Pompei daranno voce a passaggi significativi del poema, rendendo la presentazione e il suo contenuto vividi e coinvolgenti.

La Guerra Aquilana di Braccio: contesto storico e significato

La Guerra Aquilana di Braccio” racconta uno degli episodi più significativi della storia militare italiana del primo Quattrocento. La narrativa si concentra sull’assedio della città dell’Aquila da parte dell’esercito mercenario guidato da Fortebraccio da Montone, culminato nella battaglia di Bazzano il 2 giugno 1424. In quella occasione, le forze alleate della Regina Giovanna II, del suo erede Luigi d’Angiò e di Papa Martino V, sostenute dal Duca di Milano, affrontarono le truppe di Alfonso V d’Aragona e del capitano perugino. Questo scontro fu una delle battaglie più sanguinose del tempo e influenzò significativamente gli equilibri politici italiani contemporanei.

L’opera contiene undici cantari, in cui il poeta rende omaggio alla memoria della battaglia attraverso una narrazione epica, caratterizzata da un linguaggio grandioso. L’intento del poema non era solo di divertire, ma anche di educare e ricordare un evento che ha inciso profondamente sulla storia della regione. In un’epoca in cui la scrittura era ancora una prerogativa di pochi, questo poema rappresenta un documento dal valore inestimabile per la ricostruzione delle dinamiche storiche e sociali dell’epoca.

Riflessione sull’approccio del poeta aquilano

A differenza di molte altre cronache e storie scritte in seguito sull’evento, il poema di Braccio si basa direttamente su testimonianze di chi potrebbe aver preso parte alla battaglia. Questo aspetto lo rende non solo una narrazione letteraria, ma anche una cronaca storica di grande importanza. Nonostante altri storici abbiano raccontato le gesta di quel periodo a distanza di anni, la vicinanza temporale del testo e le fonti utilizzate dall’autore conferiscono un’aura di autenticità ineguagliabile.

Successivamente, l’opera ha avuto una vita di reinterpretazione. Un certo Angelo Fonticulano, originario di Fontecchio, ne fece una traduzione in prosa latina, arricchita da aggiunte di carattere ufficiale che ne indicano l’interesse e l’importanza nel contesto del Comune aquilano. Questo passaggio testimonia l’apprezzamento del poema non solo nella sua lingua originale, ma anche come fonte per la storia locale e nazionale. L’evento di lunedì risulta quindi un’incredibile opportunità per approfondire queste tematiche e unirsi appassionatamente alla storia della città.

Ultimo aggiornamento il 23 Novembre 2024 da Laura Rossi

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