La presentazione dell'Abbecedario del Made in Italy: un nuovo linguaggio per l'artigianato contemporaneo

La presentazione dell’Abbecedario del Made in Italy: un nuovo linguaggio per l’artigianato contemporaneo

Presentato a Villa Widmann l’Abbecedario del Made in Italy, un glossario di 21 termini per valorizzare l’artigianato italiano, esplorando la relazione tra tradizione e innovazione.
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In occasione della Giornata nazionale del Made in Italy, Villa Widmann ha presentato l'Abbecedario del Made in Italy, un glossario di 21 termini che valorizza l'artigianato italiano, edito dalla Fondazione Germozzi. Il progetto, realizzato con il supporto di Strategy Innovation, mira a esplorare la relazione tra tradizione e innovazione, invitando a una riflessione profonda sulle pratiche artigianali. L - Gaeta.it

In occasione della Giornata nazionale del Made in Italy, Villa Widmann ha ospitato la presentazione dell’Abbecedario del Made in Italy, un’importante iniziativa che mira a valorizzare e rinnovare il linguaggio dell’artigianato italiano. Questo progetto, edito dalla Fondazione Germozzi, trae ispirazione dai Sillabari di Goffredo Parise e propone un glossario di 21 termini che riflettono il panorama attuale dell’artigianato. L’obbiettivo è quello di esplorare il relazione tra tradizione e innovazione, essenziali per esprimere l’unicità del Made in Italy in un periodo storico complesso per il settore. Ogni parola, da Avanguardia a Zelo, è scelta con cura per incoraggiare una riflessione profonda sulle pratiche artigianali.

Il ruolo della Fondazione Germozzi e Strategy Innovation

La Fondazione Germozzi ha affidato la creazione dei contenuti a Strategy Innovation, un’organizzazione che si è evoluta in spin off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. La scelta di collaborare con esperti accademici è rappresentativa di un desiderio diffuso all’interno del comparto artigianale di ripensarsi in modo contemporaneo ed efficace. Questo Abbecedario non è solo una raccolta di termini, ma un invito a riappropriarsi della narrazione e delle pratiche che contraddistinguono l’artigianato italiano. L’urgenza del racconto è avvertita come una necessità da parte di una categoria che si trova ad affrontare sfide sempre più complesse, e l’iniziativa mira a risultare dissacrante nei confronti delle tradizionali modalità di presentazione del lavoro artigianale.

L’importanza di un linguaggio condiviso

La presentazione ha visto anche l’intervento di Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, il quale ha sottolineato l’importanza del vocabolario come strumento di unità. Boschetto ha affermato che riappropriarsi di un linguaggio ricco può rappresentare una risposta alla frammentazione del settore artigianale, che corre il rischio di essere emarginato e dimenticato. Il linguaggio diventa quindi un antidoto contro l’estinzione delle tradizioni e dei mestieri, una battaglia che i custodi dell’artigianato si sentono obbligati a combattere.

Un invito alla riscoperta del fare e del creare

Giulio Sapelli, presidente della Fondazione Germozzi, ha definito l’Abbecedario come un mezzo per riscoprire il senso profondo dell’operare artigiano. In un contesto che spesso sottovaluta il valore del creare, questo progetto si presenta come una forma di resistenza culturale. Secondo Sapelli, ogni pezzo della produzione artigianale racchiude storie e significati, rendendo il Made in Italy molto più di un semplice marchio. È una questione di passione e conoscenza, una tradizione che deve essere preservata e valorizzata.

L’Abbecedario del Made in Italy si posiziona così come un progetto ambizioso, volto a rinnovare il dialogo attorno all’artigianato e a promuovere valori che meritano di essere condivisi e celebrati.

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