La privatizzazione dei servizi di elisoccorso in Liguria sta suscitando un acceso dibattito, che coinvolge attori politici e cittadini. Sebbene il servizio, gestito per oltre trent’anni dai Vigili del Fuoco , abbia riscontrato un certo livello di soddisfazione, nuove scelte amministrative potrebbero cambiare radicalmente il suo assetto. In questo articolo, analizzeremo le posizioni contrastanti e i recenti sviluppi sulla questione.
Il ruolo attuale dei servizi di elisoccorso in Liguria
Servizi pubblici contro privati: lo stato attuale
Attualmente, il servizio di elisoccorso in Liguria è gestito in parte da Airgreen, una ditta privata che opera nel Ponente della regione, mentre i VVF continuano a garantire l’assistenza nell’area del Levante. Sebbene la transizione verso la privatizzazione del servizio abbia sollevato dubbi e preoccupazioni, non si può negare l’importanza storica dei VVF in questo ambito. Ogni giorno, questi operatori forniscono un supporto vitale, con tempistiche operative che attestano la loro efficienza, garantendo un tempo di risposta di circa 20 minuti per raggiungere l’estremo levante della Liguria.
È evidente che l’acceso dibattito sulla necessità di una terza base a Sarzana si concentra sull’effettiva necessità di replicare un servizio che, attualmente, non sembra avere lacune numeriche. A soli cinque minuti di volo, infatti, già esiste una base di elisoccorso a Massa Cinquale, in grado di essere attivata in caso di emergenze, inclusi i codici rossi, che richiedono un intervento tempestivo.
Le critiche alla privatizzazione del servizio
Le controversie politiche e le indagini giudiziarie
La scelta di privatizzare l’elisoccorso ha suscitato reazioni contrastanti. A fronte di un incremento significativo della spesa pubblica, che ha addirittura quintuplicato i costi, emerge una critica da parte dei partiti di opposizione. Questi non solo si oppongono alla privatizzazione, ma mettono in discussione anche l’opportuna attribuzione degli appalti. Infatti, secondo alcune notizie, l’affidamento del servizio a ditte private è attualmente sotto indagine. L’introduzione di sanzioni milionarie ai danni di alcune aziende che gestiscono il servizio ha aumentato i dubbi sulla sostenibilità e sulla trasparenza delle concessioni.
I dettagli sulla mancanza di una gara d’appalto specifica riguardo la nuova base di Sarzana complicano ulteriormente la situazione. Resta da chiarire perché la ditta Airgreen, attiva sul Ponente ligure, è designata all’apertura di questa nuova base, mentre il servizio di eliambulanza continua a essere gestito da ospedali periferici liguri. Le implicazioni di questo modello privatizzato sull’accesso alle cure e sull’efficienza dei servizi nei confronti dei pazienti e delle loro famiglie sollevano interrogativi sul futuro.
Il futuro dell’elisoccorso in Liguria
Verso un possibile cambiamento positivo
Le critiche al modello di privatizzazione del servizio di elisoccorso in Liguria non si fermano ai costi. Temi come l’affidabilità e la tempestività dell’assistenza sono al centro del dibattito. I rappresentanti del M5S hanno messo in evidenza la necessità di tornare a una gestione pubblica, sostenendo che il costante aumento delle spese non ha portato a un miglioramento dei servizi, ma ha invece creato difficoltà ai pazienti e alle loro famiglie.
L’attuale situazione del servizio di elisoccorso in Liguria richiede un’attenta riflessione e, possibilmente, un cambio di rotta. L’auspicio di molti è che si possa trovare una soluzione che combini l’efficienza dei servizi privati con l’affidabilità e la trasparenza del settore pubblico. La storia dell’elisoccorso in Liguria, che ha segnato oltre tre decenni di interventi cruciali, merita un’attenzione rinnovata e una considerazione profonda per il bene della comunità .
Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 da Donatella Ercolano