La procura della repubblica dell’Aquila ha trasmesso all’ambasciata tedesca in Italia la sentenza definitiva che stabilisce la prima tranche dei risarcimenti legati all’eccidio di Pietransieri. Questo passaggio segna un momento importante nell’iter giudiziario che riguarda le vittime del massacro avvenuto durante la seconda guerra mondiale, quando 128 civili furono uccisi dalle truppe naziste. L’azione riguarderà sia il Comune di Roccaraso sia gli eredi delle vittime, con un ammontare complessivo di diversi milioni di euro.
La sentenza definitiva e il passaggio all’ambasciata tedesca
La Corte d’Appello ha firmato la sentenza che quantifica i risarcimenti, un provvedimento diventato esecutivo dopo il via libera della Corte di Cassazione a fine novembre 2024. La procura dell’Aquila ha inviato ufficialmente la documentazione all’ambasciata tedesca, che ora deve prendere atto della sentenza e procedere agli eventuali passaggi. Secondo quanto spiegato da Lucio Oliveri, uno dei legali coinvolti nel caso, “i parenti delle vittime potranno presto iniziare a compilare i moduli per presentare le richieste di risarcimento.”
Il totale previsto per gli eredi delle 128 persone uccise ammonta a circa 15 milioni di euro. Si tratta dunque di una cifra significativa che riconosce finalmente un risarcimento per un evento storico tragico e rimasto a lungo senza una chiusura definitiva. Il riconoscimento della Corte di Cassazione ha aperto la strada a richieste individuali, diversamente da quanto avveniva in passato con procedure più collettive o basate su accordi limitati.
Il contesto storico dell’eccidio di pietransieri
L’eccidio di Pietransieri si consumò il 21 novembre 1943 durante la seconda guerra mondiale. Nel piccolo paese di Roccaraso, provincia dell’Aquila, la popolazione civile venne attaccata dai soldati nazisti nel bosco dei Limmari. Le truppe tedesche agivano sospettando che gli abitanti fornissero supporto ai partigiani impegnati nella Resistenza.
Le vittime furono 128 persone inermi, tra cui 60 donne, 34 bambini con meno di dieci anni e numerosi anziani. Fu una carneficina che segnò la comunità locale in modo profondo. Ancora oggi, a Pietransieri, risiede una superstite di quell’eccidio, Virgilia Macerelli, che ha 87 anni e ricorda quegli eventi senza dimenticare le sofferenze subite dalla sua famiglia e dai vicini.
Nel 2017 il tribunale di Sulmona aveva già condannato la Germania al risarcimento di 1 milione e 600 mila euro al Comune di Roccaraso, oltre a circa 5 milioni da versare agli eredi. Questi importi vengono ora integrati e aggiornati grazie alle decisioni successive delle corti superiori.
La situazione attuale e le nuove richieste di risarcimento
Al momento i risarcimenti riconosciuti riguardano il Comune di Roccaraso e una parte delle famiglie delle vittime. Non tutti gli eredi hanno però potuto accedere ai risarcimenti, situazione che ha spinto 91 cittadini a presentare nuovi ricorsi giudiziari. Queste persone contestano gli elenchi ufficiali, sostenendo che vi siano “morti di serie B” esclusi dalle rilevazioni e quindi dalle tutele previste.
I nuovi procedimenti sono seguiti dagli avvocati Aldo Di Ianni e Cristian Rucci, che intendono far emergere i casi non considerati finora. Questo nuovo filone giudiziario potrebbe ampliare ulteriormente il numero di beneficiari e portare a nuovi riconoscimenti economici.
Aggiornamenti e implicazioni del processo
Le vicende giudiziarie intorno a questo episodio storico rimangono quindi aperte. Le famiglie delle vittime continuano a cercare giustizia e un riconoscimento economico che corrisponda alla gravità di quanto accaduto più di ottanta anni fa. La trasmissione ufficiale della sentenza alla Germania rappresenta però un passaggio concreto e atteso, che sblocca una parte significativa dei risarcimenti.