La Procura fa cadere le accuse sui dirigenti Atac: nessun colpevole per i roghi degli autobus

La Procura fa cadere le accuse sui dirigenti Atac: nessun colpevole per i roghi degli autobus

Il recente proscioglimento di dieci dirigenti Atac per gli incendi degli autobus a Roma solleva interrogativi sulla sicurezza dei trasporti e sulla gestione delle risorse nel servizio pubblico.
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La Procura fa cadere le accuse sui dirigenti Atac: nessun colpevole per i roghi degli autobus - Gaeta.it

Il tema dei bus andati a fuoco a Roma, noti come “flambus”, ha attirato l’attenzione della giustizia nel corso degli ultimi anni. Dopo indagini e ricorsi, un recente verdetto ha portato a un clamoroso proscioglimento per dieci dirigenti Atac, i quali si occupavano della manutenzione dei mezzi pubblici. L’accaduto solleva interrogativi sul sistema di gestione delle emergenze e sulla sicurezza dei trasporti nella Capitale.

Il fenomeno dei flambus e gli eventi del 2016

Il termine flambus indica incidenti in cui autobus incendiati hanno messo a repentaglio la vita dei passeggeri, fortunatamente senza gravi conseguenze. Tra il 2016 e il 2019, diversi roghi si sono verificati a bordo dei mezzi pubblici, richiamando l’attenzione della magistratura. L’episodio culminante di questa serie di incidentsi fu un bus che, nonostante gli sforzi della Procura di attribuire responsabilità, ha visto un brusco cambiamento nell’approccio alle indagini.

Una serie di eventi ha portato i pubblici ministeri a rivedere la loro posizione iniziale, che prevedeva una richiesta di rinvio a giudizio per disastro e incendio colposi. I magistrati hanno poi deciso di chiedere il proscioglimento degli imputati, delineando che le effettive responsabilità andavano ricercate in una mancanza di fondi e di risorse necessarie per affrontare un problema così serio.

Le motivazioni del proscioglimento

La decisione del gup è stata chiarita dal pm, il quale ha citato gli interventi di risanamento e rinnovamento del parco veicoli effettuati da Atac come elementi decisivi. Questo sforzo ha portato a un significativo abbattimento degli incendi. Di conseguenza, si è giunti alla conclusione che non potevano essere ritenuti colpevoli coloro che erano stati coinvolti nelle operazioni di manutenzione.

I dirigenti coinvolti non avevano infatti la responsabilità di gestire budget ingenti per rinnovare l’intera flotta di autobus. Questa linea difensiva è stata supportata dal giudice, evidenziando una chiara scissione tra la diretta responsabilità individuale e la mancanza di azioni concrete per risolvere situazioni di emergenza, identificando così una dinamica complessa di decisioni aziendali.

Le implicazioni degli altri fascicoli aperti

L’assoluzione dei dirigenti di Atac potrebbe avere ripercussioni su altri fascicoli ancora in fase di esame. In particolare, l’attenzione è rivolta a casi emblematici come l’incendio dell’autobus 63 in via del Tritone, avvenuto nel maggio 2018, dove i passeggeri sono stati evacuati solo in tempo per evitare una tragedia. È un chiaro esempio di quanto il problema degli incendi sia stato ricorrente nel trasporto pubblico romano.

Le conseguenze delle indagini potrebbero manifestarsi anche in ambito giuridico e gestionale, specialmente per i casi di incendi che hanno avuto luogo prima e dopo il 2019. Ciò apre scenari complessi per la gestione della sicurezza dei mezzi pubblici e per la politica dei trasporti nella Capitale, evidenziando la necessità di investimenti sostenibili e azioni concrete a garanzia della sicurezza degli utenti a bordo.

Problema di risorse e gestione degli incendi

La mancanza di investimenti ha lasciato i dirigenti, come Angelo Flammini e altri, in difficoltà rispetto alla possibilità di gestire un problema tanto serio. L’attenzione della Procura ha messo in luce che questi dirigenti non erano stati dotati delle risorse necessarie per prevenire i roghi. La maggior parte degli autobus incendiati aveva accumulato oltre 450mila chilometri di utilizzo, con pezzi di ricambio usurati e senza manutenzioni adeguate.

Questa situazione di precarietà ha sollevato interrogativi sulla gestione complessiva dei mezzi pubblici a Roma e su quanto sia fondamentale garantire adeguati livelli di sicurezza per gli utenti che ogni giorno si affidano al servizio di trasporti. La ristrutturazione del parco veicoli è quindi diventata una priorità, ma è altrettanto cruciale che le autorità si occupino della gestione e del finanziamento degli interventi necessari per evitare che simili incidenti possano ripetersi in futuro.

Ultimo aggiornamento il 1 Febbraio 2025 da Marco Mintillo

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