La Puglia in allerta: gli ulivi monumentali minacciati dalla Xylella Fastidiosa

La Puglia affronta una grave minaccia per gli ulivi monumentali a causa della Xylella Fastidiosa, con perdite economiche stimate in miliardi e un appello urgente alla protezione di questo patrimonio culturale.
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La Puglia in allerta: gli ulivi monumentali minacciati dalla Xylella Fastidiosa - Gaeta.it

In Puglia, la piana degli ulivi monumentali è sotto attacco da un batterio che ha suscitato crescente preoccupazione tra gli agricoltori e le autorità locali. Coldiretti Puglia ha sollevato un allarme, evidenziando la necessità di proteggere questo patrimonio naturale. L’aggiornamento sui 88 piccoli comuni della regione mostra come il 21% degli alberi monumentali si trovi in quest’area, un ecosistema ricco di biodiversità che include una varietà unica di querce.

La ricchezza degli ulivi monumentali in Puglia

Nel cuore della piana degli ulivi monumentali, è presente un numero sbalorditivo di ulivi millenari. Coldiretti Puglia stima che ci siano circa 250.000 esemplari di ulivi straordinari, alcuni dei quali potrebbero vantare un’età che raggiunge i 3.000 anni. Queste piante non sono solo importanti dal punto di vista agricolo, ma rappresentano anche un patrimonio culturale inestimabile. Le loro circonferenze superano spesso i 10 metri, testimoniando una longevità e una resilienza che raccontano storie di generazioni di agricoltori, il cui operato ha permesso di preservare questo tesoro naturale.

I monumentali ulivi pugliesi sono una risorsa turistica di prim’ordine, attraendo visitatori da tutto il mondo. Questi alberi, non solo simbolo della tradizione agricola, ma anche potenziali candidati per il riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO, sono un segno tangibile della storia e della cultura della regione. Tuttavia, il loro futuro è ora a rischio, e c’è una crescente urgenza nel proteggere questa eredità.

La minaccia della Xylella Fastidiosa

Dal 2013, la Xylella Fastidiosa ha causato danni notevoli, estendendosi per più di 8.000 chilometri quadrati e colpendo circa 21 milioni di ulivi in Puglia. Il danno economico stimato raggiunge quasi 3 miliardi di euro, un impatto devastante per l’economia locale e l’intero settore agricolo. L’associazione Coldiretti Puglia avverte che la situazione è critica: un terzo degli ulivi monumentali è già andato perduto a causa di questo batterio.

La Xylella rappresenta non solo un pericolo immediato per gli ulivi in Puglia, ma anche un potenziale rischio a livello europeo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista americana PNAS, la diffusione della Xylella, in particolare del ceppo pauca, potrebbe comportare perdite economiche significative per l’Italia e l’Europa, stimate fino a 20 miliardi di euro se non verranno prese misure efficaci di contenimento.

L’appello di Coldiretti si fa quindi urgente: è fondamentale interrompere la diffusione del batterio per proteggere gli ulivi storici e l’economia agricola pugliese. Varie misure preventive e strategie di contenimento vengono suggerite per salvaguardare questi preziosi alberi non solo come elementi di biodiversità, ma anche come simbolo della storia e della cultura della regione.

L’importanza di tutelare la biodiversità

La Puglia non è solo famosa per i suoi ulivi, ma anche per la ricca biodiversità che caratterizza il suo territorio. La regione ospita tutte le dieci varietà di querce presenti in Italia e ha una grande responsabilità nella tutela di questo patrimonio naturale. Conservare gli ulivi monumentali e promuovere buone pratiche agricole può contribuire a mantenere l’equilibrio ecologico e garantire la sostenibilità a lungo termine della regione.

In un momento delicato come questo, è essenziale che le istituzioni, gli agricoltori e i cittadini collaborino per proteggere questo patrimonio. La lotta contro la Xylella Fastidiosa è una battaglia che coinvolge tutti, per garantire un futuro a un tesoro che è parte integrante dell’identità pugliese. Proteggere questi ulivi significa preservare la storia, la cultura e l’economia della Puglia, permettendo così alle generazioni future di godere di questo inestimabile patrimonio.

Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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