La Regione Abruzzo mantiene la sua posizione sul progetto Megalò 2 a Chieti

La Regione Abruzzo mantiene la sua posizione sul progetto Megalò 2 a Chieti

La Regione Abruzzo, guidata da Marco Marsilio, si oppone al progetto commerciale Megalò 2 per motivi urbanistici e di tutela del commercio locale, evidenziando divergenze tra i comuni coinvolti.
La Regione Abruzzo mantiene la La Regione Abruzzo mantiene la
La Regione Abruzzo mantiene la sua posizione sul progetto Megalò 2 a Chieti - Gaeta.it

La questione del progetto commerciale Megalò 2, noto anche come progetto Mirò, continua a suscitare dibattiti in Abruzzo, a seguito delle dichiarazioni del presidente della Regione, Marco Marsilio. L’amministrazione regionale ha ribadito la sua opposizione all’iniziativa, ritenuta dannosa sia dal punto di vista urbanistico, sia per il tessuto commerciale locale. Questa posizione è il risultato di una chiara linea politica della maggioranza di centrodestra, che ha espresso preoccupazione per il significativo impatto che il progetto potrebbe avere sul territorio.

La posizione della Regione sulla questione Megalò 2

Marco Marsilio ha chiarito in numerose occasioni che la Regione Abruzzo non ha modificato il proprio approccio riguardo al progetto Megalò 2. In particolare, il presidente ha sottolineato come l’amministrazione si sia costituita in giudizio con l’intento di preservare i propri interessi e quelli della comunità. Secondo Marsilio, i titoli edilizi rilasciati dai Comuni interessati, Cepagatti e Chieti, sono ritenuti scaduti, e questa posizione è stata sostenuta da evidenze legali. Il confronto tra la Regione e i diversi comuni coinvolti è emblematico delle diverse visioni politiche e di sviluppo che caratterizzano il dibattito locale.

Marsilio ha evidenziato una discrepanza tra le reazioni dei due comuni coinvolti nel progetto. Mentre il Comune di Cepagatti ha scelto di difendere le ragioni dell’impresa promossa, il Comune di Chieti è rimasto inattivo nel far valere il proprio punto di vista in sede legale. Nonostante le richieste di vigilanza e le preoccupazioni espresse in merito da parte del Comune di Chieti, la Regione ha continuato a mantenere la propria linea, impegnandosi per garantire che le norme seguano il proprio iter. Questo è stato possibile anche grazie a un chiarimento sulla separazione dei poteri tra le diverse istituzioni, fondamentale per il corretto funzionamento della macchina amministrativa.

L’aspetto legale e l’impatto sul territorio

Il confronto riguardante il progetto Megalò 2 non si limita alla scena politica. Le implicazioni legali sono notevoli e si intrecciano con le normative vigenti. Marsilio ha fatto riferimento al fatto che le decisioni assunte dal Comitato Via della Regione sono il risultato dell’applicazione della legislazione esistente, oltre all’osservanza di sentenze già passate in giudicato. Questo aspetto legale ha un peso significativo sulla valutazione della situazione, mettendo in luce un quadro complesso dove le istituzioni si distribuiscono ruoli molto precisi.

La scelta dei comuni di non annullare o modificare i titoli edilizi costituisce una chiave di lettura per comprendere le divergenze politiche e le dinamiche locali. La Regione, facendo appello all’applicazione delle norme, ha messo in luce che il suo operato si basa su un’interpretazione rigorosa della legge, evitando in questo modo rischi legati a eventuali abusi di potere, i quali avrebbero potuto comportare responsabilità amministrative. Le implicazioni per il Comune di Chieti, che ha scelto di non partecipare attivamente al processo legale, potrebbero rivelarsi significative sul lungo termine.

Strumenti urbanistici e la storia del progetto

Un altro aspetto importante sollevato da Marsilio riguarda l’origine dell’intervento, che potrebbe essere visto sotto una luce diversa considerando il contesto in cui è stato pensato. Il presidente ha ricordato come il progetto sia nato da un piano urbanistico eccezionale, il Prusst, approvato negli anni ’90 da una giunta regionale di centrosinistra. Questa storicizzazione serve a chiarire le radici di una questione che potrebbe essere più complessa di quanto non appaia a prima vista.

Nel discorso di Marsilio si accenna a come l’ultima legge regionale, che è stata approvata nel 2017, abbia conferito nuovi poteri all’impresa promotrice del progetto. Ciò sottolinea come nel corso degli anni ci siano stati cambiamenti significativi che hanno influito sulle dinamiche politiche e amministrative. La storia del progetto Megalò 2 è quindi una rappresentazione di come le scelte politiche passate continuino a influenzare le decisioni presenti, creando situazioni in cui le diverse amministrazioni debbano fare i conti con leggi e normative che riflettono visioni politiche e territoriali in continua evoluzione.

La situazione rimane dunque aperta, con le istituzioni chiamate a una riflessione profonda sui propri compiti e sul futuro di un progetto che, per molti, rappresenta tanto una sfida quanto un’opportunità.

Change privacy settings
×