La Regione Basilicata aggiorna le linee guida per la tutela delle acque: una boccata d’aria per le aziende zootecniche

La Regione Basilicata aggiorna le linee guida per la tutela delle acque: una boccata d’aria per le aziende zootecniche

Le aziende zootecniche della Basilicata beneficiano di nuove normative sul contenimento dell’inquinamento da nitrati, favorendo una gestione più sicura degli effluenti e sostenendo l’economia agricola regionale.
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La Regione Basilicata aggiorna le linee guida per la tutela delle acque: una boccata d’aria per le aziende zootecniche - Gaeta.it

Le aziende zootecniche della Basilicata, già provate da difficoltà economiche e dalla siccità, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Recentemente, il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata ha comunicato una revisione delle normative sul contenimento dell’inquinamento delle acque da nitrati di origine agricola. Questa modifica è particolarmente rilevante per i produttori del settore, che stanno affrontando periodi di crisi senza precedenti. Grazie a questa nuova disciplina, vengono definiti criteri e norme tecniche più chiare per l’uso degli effluenti di allevamento, delle acque reflue e del digestato, fondamentali per preservare la qualità delle risorse idriche e del suolo.

Aggiornamenti normativi per la protezione delle risorse idriche

La Coldiretti Basilicata ha annunciato ufficialmente il cambiamento attraverso un comunicato stampa, evidenziando come l’aggiornamento delle linee guida sia frutto di una intensa collaborazione fra enti e associazioni locali. Le nuove disposizioni si concentrano sulla protezione dei corpi idrici, sia superficiali che sotterranei, garantendo una gestione più sicura degli effluenti, essenziale per un settore agricolo sano e prospero. Questo cambiamento si rende necessario per affrontare le sfide attuali legate all’inquinamento, ma soprattutto per sostenere le aziende che costituiscono una parte vitale dell’economia regionale.

L’aggiornamento prevede più libertà nei periodi di utilizzo di queste risorse, allentando i vincoli precedenti. I nuovi divieti temporali erano stati introdotti nelle linee guida approvate in aprile, ma a seguito di un’analisi approfondita dello stato delle acque da parte dell’Arpa Basilicata, la Regione ha deciso di modificare i criteri, dando sicurezza a chi opera in questo settore. Le aree con maggiore vocazione zootecnica, spesso soggette a restrizioni, possono ora continuare le loro pratiche con minor preoccupazione, permettendo una gestione più efficiente delle operazioni agricole.

Monitoraggio ambientale e prospettive future

L’importanza della tutela ambientale emerge anche dai monitoraggi effettuati. L’Arpa Basilicata ha segnalato una buona qualità delle acque sia superficiali che sotterranee, contribuendo a rassicurare agricoltori e allevatori sulle condizioni ambientali nelle quali operano. L’assenza di fenomeni di eutrofizzazione rappresenta un risultato significativo, sottolineando l’efficacia delle misure adottate fino ad oggi. In questo contesto, è stato deciso di mantenere i divieti spaziali previsti dal decreto ministeriale, ma senza i timori legati ai precedenti divieti temporali.

La Regione si riserva di aggiornare le disposizioni in caso di evidenze contrarie emerse da futuri monitoraggi, garantendo così un approccio flessibile e reattivo. Attraverso questo sistema di verifiche, le autorità locali cercano di assicurare la sostenibilità e la salute dell’ambiente, mantenendo un occhio attento ai cambiamenti climatici e alle necessità delle aziende agricole.

Un passo avanti, ma le sfide permanendo

Se da un lato la nuova normativa rappresenta un importante risultato, dall’altro le difficoltà sul fronte zootecnico rimangono. I dirigenti della Coldiretti Basilicata hanno espresso la necessità di affrontare ulteriori questioni che ancora gravano sulle aziende. Una delle principali richieste è l’aggiornamento sugli impegni presi durante il tavolo verde del 23 novembre, che prevedeva una rimodulazione finanziaria del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027. Questa misura è cruciale per garantire il pagamento del 90% agli agricoltori che si sono allineati agli standard del biologico entro la fine dell’anno.

In aggiunta, gli operatori del settore chiedono la risoluzione delle anomalie relative alle pratiche tradizionali locali, sottolineando l’importanza di un decreto che regoli anche la gestione della fauna selvatica. In un periodo dove ogni supporto è prezioso, la collettività aspetta ora risposte concrete dalle istituzioni per affrontare le restanti problematiche e assicurare un futuro stabile per l’agricoltura lucana. Le prossime fasi saranno determinanti per il contesto agrario regionale, specialmente in una fase di ripresa dopo le difficoltà attraversate.

Ultimo aggiornamento il 20 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina

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