La regione Emilia-Romagna aumenta il supporto agli enti locali per il riutilizzo dei beni confiscati

La regione Emilia-Romagna aumenta il supporto agli enti locali per il riutilizzo dei beni confiscati

L’Emilia-Romagna destina beni confiscati alla criminalità organizzata a scopi sociali, promuovendo la legalità e il rilancio urbano attraverso investimenti e iniziative comunitarie dal 2011.
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La regione Emilia-Romagna aumenta il supporto agli enti locali per il riutilizzo dei beni confiscati - Gaeta.it

L’Emilia-Romagna si sta muovendo con decisione per favorire l’assegnazione di immobili e terreni confiscati alla criminalità organizzata, destinandoli a scopi sociali. Già a partire dal bilancio 2025-2027, previsto per l’approvazione nei prossimi mesi, la Regione stanzierà fondi supplementari per supportare iniziative che mirano a riconsegnare alla comunità beni altrimenti inabissati dalla illegalità. Questi sforzi non solo puntano a una re-integrazione sociale, ma anche a un rilancio del tessuto urbano.

Un incontro per sensibilizzare e riflettere

Lo scorso week-end, Sorbolo-Mezzani, in provincia di Parma, ha ospitato un incontro significativo sul tema del riutilizzo dei beni confiscati, intitolato “Vincere l’illegalità con il riuso dei beni confiscati”. La sottosegretaria alla Presidenza della Regione, Manuela Rontini, e l’assessora alla Legalità, Elena Mazzoni, hanno partecipato attivamente all’evento, sottolineando l’importanza della legalità e del riutilizzo dei beni confiscati. Durante l’incontro è stato inaugurato un nuovo parco pubblico, frutto del “Progetto Livatino” del Rotary. Questo spazio verde si trasformerà, grazie a nuovi giochi per bambini e alla piantumazione di alberi, in un simbolo di rinascita e opportunità per la comunità.

Investimenti significativi dal 2011 ad oggi

Dal 2011, la Regione Emilia-Romagna ha impegnato risorse considerevoli per favorire il riutilizzo di ben 34 beni confiscati, destinati ad enti locali. Questo processo ha visto un contributo regionale di oltre 7,2 milioni di euro, utilizzati per riadattare spazi spesso in stato di degrado a favore della collettività. Questo intervento rappresenta un chiaro esempio di come le istituzioni possano agire in modo concreto per contrastare la criminalità organizzata e promuovere il benessere sociale.

Durante l’incontro, l’assessora Mazzoni ha dichiarato l’intenzione di aumentare le risorse disponibili per il prossimo anno. “Aumenteremo le risorse in conto capitale, così da rispondere alla necessità di recupero di un patrimonio confiscato in crescita nell’Emilia-Romagna“, ha affermato. Questo approccio mira non solo a garantire valori di giustizia sociale, ma anche a restituire ai territori beni che possano fungere da motore di sviluppo e mantenere vivo il presidio della legalità.

Le prospettive future per il riutilizzo sociale

Il riutilizzo a scopo sociale dei beni confiscati è considerato una leva fondamentale per la promozione del senso civico e il consolidamento della comunità. Questi spazi, riqualificati e rivitalizzati, diventano punti di riferimento per le persone e le famiglie, accogliendo attività ricreative e servizi. In questo modo, la Regione non solo si preoccupa della rigenerazione territoriale, ma intende anche favorire l’inclusione sociale e il senso di appartenenza tra i cittadini.

Grazie a queste iniziative, si può assistere a una vera e propria trasformazione degli spazi pubblici, che, precedentemente caratterizzati da una storia di illegalità, oggi possono diventare celebrazioni di legalità e speranza. Il viaggio verso un’Emilia-Romagna più giusta e coesa prosegue, e le azioni intraprese si riflettono nel quotidiano delle comunità, che vedono rinascere luoghi di socialità e spazi verdi vitali.

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