I ricercatori hanno individuato una pericolosa traiettoria del virus, che ha minato la salute neurologica dei pazienti Covid con sintomi come encefalite, alterazioni cognitive, e noti disturbi come perdita di olfatto e gusto. Una delle scoperte più allarmanti riguarda il parkinsonismo, associato all’infezione da Sars-CoV-2.
Il deterioramento del fenotipo molecolare e cellulare
Uno studio pubblicato su ‘Cell Reports Medicine‘ ha esplorato le interazioni avverse tra il virus e la malattia di Parkinson, rivelando un grave impatto sulla salute dei neuroni dopaminergici. Il Covid sembra aggravare la morte cellulare e innescare una persistente neuroinfiammazione che aumenta il rischio di sviluppare la malattia neurodegenerativa.
L’infezione da Sars-CoV-2 e la suscettibilità al Parkinson
Gli esperti hanno evidenziato che l’infezione Covid può aggravare la suscettibilità al Parkinson e la tossicità cellulare nei neuroni dopaminergici. Nei topi infettati, si è osservata una neuroinfiammazione persistente anche dopo la scomparsa del virus dal cervello, suggerendo un impatto a lungo termine sulla salute neurale.
La neuroinfiammazione e la progressione della malattia di Parkinson
L’analisi condotta ha sottolineato il ruolo cruciale dell’infiammazione mediata dalle cellule del sistema nervoso centrale nel favorire la progressione della malattia di Parkinson. I risultati hanno contribuito a migliorare la comprensione degli effetti a lungo termine dell’infezione da Covid sulla salute neurologica dei pazienti.
degli esperti
Gli studiosi hanno concluso che la pericolosa relazione tra il virus Sars-CoV-2 e la malattia di Parkinson rappresenta una minaccia significativa per la salute mentale e la qualità della vita dei pazienti Covid. L’approfondimento di queste interazioni potrebbe condurre a strategie preventive e terapeutiche più efficaci per contrastare gli effetti a lungo termine dell’infezione da Covid sulla salute neurologica.
Ultimo aggiornamento il 16 Maggio 2024 da Armando Proietti