A oltre 15 anni dal devastante terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009, la situazione della ricostruzione mostra ancora molte aree di difficoltà, con cantieri non partiti e problematiche legate a proprietà non regolarizzate. La gestione del processo di ristrutturazione degli edifici e delle infrastrutture è affidata a un gruppo di lavoro che collabora con il Comune. La strada verso un recupero completo è ancora irta di ostacoli, ma ci sono segnali di progresso.
Situazioni irregolari e cantieri fermi
Attualmente, è evidente che vi sono numerosi cantieri che non hanno ancora visto l’inizio dei lavori o sono stati arrestati a causa di problematiche burocratiche. Tra queste, situazioni di proprietà non regolarizzate, successioni incomplete e casi di abusi edilizi sono i principali fattori che contribuiscono a questa complessità. La gestione di questi problemi non è semplice e richiede un’attenta pianificazione e la collaborazione di diverse entità locali e regionali.
Salvo Provenzano, responsabile dell’Ufficio speciale ricostruzione dell’Aquila , ha evidenziato come tali “buchi neri” rappresentino un danno rispetto ai progressi già realizzati. La strategia di intervento include il commissariamento, strumento principale per garantire che la ricostruzione proceda senza ulteriori ritardi. Nonostante ciò, Provenzano ha anche sottolineato l’importanza della persuasione morale, indicando che la ricostruzione non deve essere considerata un’impresa privata, essendo finanziata con fondi pubblici.
Le difficoltà nella ricostruzione degli edifici pubblici
Oltre alle abitazioni private, anche molti edifici pubblici sono in attesa di interventi di ristrutturazione. La responsabilità di questi progetti ricade su enti quali il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, che si occupa di diversi immobili e strutture. Alcuni di questi edifici, tra cui chiese storiche, sono rimasti paralizzati a causa di incertezze legate a normative recenti che hanno cambiato la natura del processo di ricostruzione da privato a soggetto pubblico. Questo passaggio ha protratto ulteriormente i tempi di intervento.
Secondo Provenzano, il mutamento delle normative ha avuto un impatto significativo, causando un rallentamento che ha interessato molte opere. Tuttavia, ci sono segni di un’inversione di tendenza. La progettazione di alcuni cantieri sta finalmente avanzando, consentendo di sperare in una rapida riattivazione delle opere.
Segnali di progresso e riapertura dei cantieri
Fortunatamente, la situazione sembra migliorare, con un numero crescente di cantieri che stanno per aprire o stanno riprendendo i lavori. Provenzano ha specificato che vi è una forte motivazione a sbloccare i progetti in sospeso, con un’attenzione particolare al raffinamento delle procedure burocratiche necessarie per procedere. Ad esempio, la chiesa di Santa Maria Paganica sta finalmente vedendo progressi nella fase di progettazione, un segnale incoraggiante dopo il lungo periodo di stallo.
In aggiunta, sono stati annunciati ulteriori importanti sviluppi. A febbraio, riprenderanno i lavori nella chiesa di San Marco, uno dei luoghi di culto più rappresentativi della città. Questa rinascita di cantieri non solo rappresenta un passo avanti nella ricostruzione, ma simboleggia anche la resilienza della comunità aquilana, determinata a ricostruire e a restituire vitalità alla propria città dopo la tragica esperienza del terremoto.
La ricostruzione dell’Aquila continua a essere un tema di rilevante attualità, poiché la comunità cerca di superare le sfide passate e guardare al futuro con rinnovata speranza.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Armando Proietti