La riforma costituzionale in discussione al Senato

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La riforma costituzionale in discussione al Senato - Gaeta.it

Nell'Aula del Senato è in corso la discussione del ddl n. 935 che propone modifiche costituzionali per l'elezione diretta del presidente del Consiglio, il rafforzamento della stabilità del governo e l'abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del presidente della Repubblica.

Approvati gli articoli 1 e 2 del ddl Casellati

I senatori hanno approvato ieri gli articoli 1 e 2 del ddl Casellati. Il primo riguarda il taglio dei senatori a vita, in linea con quanto previsto dall'art. 59 della Costituzione riguardo alla nomina da parte del capo dello Stato. Via libera anche all'art. 2 che disciplina le modalità di elezione del capo dello Stato. In commissione è stato votato un emendamento che abbassa il quorum dei due terzi per l'elezione del presidente della Repubblica, passando dalla maggioranza assoluta non più dal quarto scrutinio, ma dal settimo scrutinio.

L'articolo 3 in votazione

Oggi l'Aula si concentrerà sul ddl Casellati, esaminando i restanti articoli e emendamenti, fino alle 20, a partire dall'art. 3. Questo articolo introduce in Costituzione il premier eletto, riscrivendo l'art. 92 della Carta.

La proposta di modifica all'art. 92 della Costituzione

L'articolo 92 della Costituzione, secondo la proposta di modifica attualmente in discussione, sostituisce il testo attuale. Esso stabilisce che il governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri, formando insieme il Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio è eletto tramite suffragio universale e diretto per un mandato di cinque anni. Le votazioni per l'elezione delle due Camere e del Presidente del Consiglio avvengono simultaneamente. La legge regola il sistema elettorale delle Camere basandosi sui principi di rappresentatività e governabilità, assicurando che il 55 per cento dei seggi in ciascuna Camera sia assegnato alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio dei ministri è eletto nella Camera in cui ha presentato la sua candidatura. Il Presidente della Repubblica affida al Presidente del Consiglio dei ministri eletto l'incarico di formare il governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i ministri.

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