Il processo di riforma per il settore della disabilità in Italia sta per subire una trasformazione significativa, con l’introduzione del ‘progetto di vita‘ che diventerà operativo nel 2027. Questo cambiamento mira a semplificare l’accesso ai servizi e migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità. La fase della sperimentazione in diverse province italiane inizierà nel 2025, segnando un passo importante verso una maggiore integrazione e assistenza.
Il nuovo sistema di valutazione dell’invalidità
A partire dal 30 settembre 2025, undici province italiane inizieranno a sperimentare un nuovo modello di valutazione dell’invalidità civile. Queste province includono Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia autonoma di Trento e Aosta. La riforma, delineata dal decreto legislativo n. 62 del 2024, si concentra su un sistema di accertamento più semplice e trasparente. Il nuovo approccio prevede una valutazione multidimensionale che tiene conto delle specifiche necessità delle persone con disabilità, incanalando le risorse in modo più mirato. La ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli, ha sottolineato che questo nuovo sistema rappresenta un cambiamento sostanziale rispetto al passato, mirando a un miglioramento significativo nella vita delle persone con disabilità.
Attraverso questo nuovo modello, le procedure burocratiche saranno snellite, andandosi a sovrapporre e raccordare con le varie prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali. Per garantire una corretta applicazione e una transizione senza problemi, il ministero sta collaborando strettamente con l’Ordine nazionale dei medici di medicina generale e pediatri. Questa sinergia è fondamentale per affrontare questioni tecniche legate alle pratiche e per facilitare l’inserimento del Progetto di vita nel sistema sanitario.
Un approccio innovativo e inclusivo
Il cambiamento previsto da questo nuovo sistema di valutazione non riguarda solo gli aspetti tecnici, ma implica un cambiamento di paradigma nell’approccio alla disabilità. La ministra Locatelli ha enfatizzato l’importanza di garantire che le persone con disabilità non siano viste come soggetti passivi del sistema, ma come protagonisti di un progetto che li riguarda direttamente. Questo ‘progetto di vita‘ rappresenta una personalizzazione dell’assistenza, centrata sui bisogni individuali e sulle aspirazioni di ogni persona.
L’obiettivo è superare le frammentazioni esistenti e creare un percorso assistenziale più coeso, che integri le varie dimensioni dell’assistenza e della cura. Questo approccio non solo migliora il supporto quotidiano ma motiva le persone a partecipare attivamente nella costruzione della loro vita, valorizzando le loro peculiarità e potenzialità.
L’implementazione fase per fase
La nuova modalità di valutazione e l’introduzione del Progetto di vita non saranno implementate all’improvviso. A partire dal 2026, il ministero continuerà l’applicazione delle nuove modalità di valutazione in modo progressivo e costante, seguendo le indicazioni della normativa. Questo approccio graduale mira a garantire che tutte le persone coinvolte, dai medici ai caregiver, siano formati e preparati ad affrontare le nuove procedure. Solo così potrà avvenire una vera integrazione delle novità nel sistema esistente, assicurando che il passaggio sia fluido e senza intoppi.
Adottando queste misure, l’Italia si avvia verso un modello di assistenza più umano e attento, in grado di rispondere efficacemente ai bisogni reali delle persone con disabilità. Con un calendario ben definito e una rete di collaborazioni attive, la speranza è quella di rivedere nel prossimo futuro un paesaggio di servizi sociali e sanitari che riflettano le aspirazioni e le necessità di tutti.