La riscoperta del Cantastampa: una rassegna musicale dimenticata dai più

La riscoperta del Cantastampa: una rassegna musicale dimenticata dai più

Il libro di Michele Bovi e Pasquale Panella riscopre il Cantastampa, festival degli anni ’60 che univa musica e giornalismo, riportando alla luce testi inediti e storie dimenticate.
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La riscoperta del Cantastampa: una rassegna musicale dimenticata dai più - Gaeta.it

Il mondo della musica italiana degli anni Sessanta rivive grazie al recente libro di Michele Bovi e Pasquale Panella. “C’era una volta il Cantastampa. Quando i giornalisti spodestarono i parolieri” offre uno spaccato inedito di una manifestazione musicale che ha riunito l’élite della musica e del giornalismo. Un viaggio nel passato, in un’epoca in cui i giornalisti non erano solo cronisti, ma anche creatori di testi musicali, dando vita a canzoni che oggi, per molti, sono sconosciute.

La nascita del Cantastampa e il suo significato

Il Cantastampa nasce nel 1963, ideato da Sandro Delli Ponti e Gianni Ravera. In un’epoca in cui il panorama musicale era dominato da cantautori e parolieri, questo festival si distinse per il suo approccio innovativo. Sostituendo i tradizionali autori con giornalisti iscritti all’Ordine, il Cantastampa offrì una piattaforma unica per l’espressione musicale. Tra i primi testi scritti da Maurizio Costanzo, emerge “Camilla”, un brano che spiana la strada per la sua carriera come paroliere, pur essendo, in quel momento, principalmente noto come giornalista.

Nonostante la sua importanza, il Cantastampa è stato definito un “festival fantasma”. Michele Bovi e Pasquale Panella, nel loro libro, evidenziano come molti brani rimangano inediti e documenti storici siano andati perduti. Gli archivi della SIAE risultano contraffatti, aggiungendo mistero alla scomparsa di questi materiali. Le registrazioni delle serate, così fondamentali per la storia della musica di quel periodo, sono attualmente introvabili nella rete Rai, rendendo questa rassegna ancora più affascinante e avvolta nel mistero.

La pubblicazione e il ritorno alla luce degli inediti

Il libro di Bovi e Panella non solo racconta la storia del Cantastampa, ma pubblica anche una collezione di testi inediti. Questa raccolta offre ai lettori uno spaccato di un’epoca in cui musica e informazione si intrecciavano. La presentazione del volume, che avrà luogo sabato 22 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, vedrà la partecipazione di artisti che hanno fatto parte della rassegna nei suoi anni di attività. Tra essi, Edoardo Vianello e Don Backy, che daranno vita a un evento che ricorda l’importanza di questo festival.

Durante l’evento, vengono letti anche testi scritti da noti giornalisti dell’epoca, come Sandro Ciotti e Gianni Minà, creando una connessione tra passato e presente. La riscoperta di “Camilla”, un testo che i familiari di Maurizio Costanzo ignoravano esistesse, aggiunge un ulteriore strato di fascino a questa rassegna. Il recupero di testi e storie dimenticate rende merito non solo al talento di Costanzo, ma a un’intera generazione di giornalisti che hanno contribuito alla cultura musicale italiana.

Testimonianze e nuove letture

Oltre agli autori del libro, la presentazione del volume vedrà interventi di figure storiche legate al Cantastampa. Giorgio Assumma, legale e amico di lunga data di Costanzo, leggerà il testo di “Futuro”, mentre Camilla Costanzo onorerà il padre con la lettura di “Camilla”. Quest’ultimo momento si rivela particolarmente toccante, essendo un brano che racconta di una connessione personale che va oltre il semplice atto di scrivere canzoni.

I testi letti durante l’evento non sono solo parole su un foglio, ma rappresentano un patrimonio culturale spesso dimenticato. Con questo recupero, i giornalisti donano nuova vita a opere che hanno caratterizzato i loro anni di lavoro, riportando alla luce incontri e collaborazioni che un tempo sembravano svaniti nel nulla.

L’importanza del Canale Youtube

Oltre all’evento di presentazione, il pubblico potrà esplorare la playlist “I giornalisti leggono i giornalisti” sul canale YouTube @cantastampa. Qui troveranno interpretazioni di diversi testi, portando sul palco virtuale nomi noti come Italo Cucci e Marco Travaglio. Questa iniziativa ha lo scopo di rendere accessibili al pubblico le opere di un’epoca spesso sottovalutata, ricordando l’eleganza di canzoni scritte da giornalisti, che all’epoca erano vere e proprie star nel loro campo.

Questa riscoperta non è semplicemente un’esercitazione nostalgia, ma rappresenta un atto di giustizia nei confronti di un’epoca e di una manifestazione che hanno segnato un’importante tappa nella storia della musica italiana. Oggi, grazie a studi e pubblicazioni come quelle di Bovi e Panella, l’eredità del Cantastampa non è più dimenticata, ma ritorna a brillare nel panorama culturale italiano.

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