La questione di un possibile cessate il fuoco durante le celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria nel secondo conflitto mondiale rimane ancora aperta tra Russia e Ucraina. Mosca ha infatti proposto una tregua temporanea e attende di conoscere la posizione di Kiev. Nel frattempo, gli attacchi con droni russi continuano a colpire diverse zone dell’Ucraina, con conseguenze gravi anche sulla popolazione civile.
Il cremlino in attesa di una risposta da kiev per la tregua temporanea
Il 7 maggio 2025, il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha dichiarato che al momento la Russia non ha ricevuto alcuna conferma da parte di Kiev sull’adesione al cessate il fuoco proposto per il Giorno della Vittoria. Vladimir Putin aveva annunciato il giorno prima una tregua temporanea come gesto di buona volontà, ma la controparte ucraina non ha dato segni di accoglienza positiva. Secondo Peskov, questa mancanza di risposta appare più che altro una forma di manipolazione politica.
Attacco verbale tra mosca e kiev
Peskov si riferiva in modo diretto alle parole di Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, che aveva definito la proposta russa come una mossa manipolatoria. Zelensky aveva avanzato, in parallelo, l’idea di sospendere le ostilità per 30 giorni, ma senza entrare nei dettagli delle condizioni richieste da Mosca. Peskov ha spiegato che una tregua così prolungata necessita di chiarimenti sulle condizioni poste da Putin, che finora non hanno ricevuto riscontro da Kiev.
Il rappresentante di Mosca ha sottolineato che nessun negoziato diretto è ancora cominciato, ribadendo che la prima azione da intraprendere è avviare il confronto sul tavolo diplomatico. Senza questo passaggio, ogni proposta rimane però congelata. La posizione ufficiale del Cremlino indica quindi come fondamentale il dialogo diretto per trasformare in pratica la tregua richiesta, ma Kiev continua a non dare una risposta chiara, alimentando così tensioni politiche importanti nel contesto bellico attuale.
Gli attacchi con droni russi sul territorio ucraino e i danni a kiev
Nel frattempo, nonostante la proposta di tregua, restano frequenti gli attacchi con droni russi su Kiev e altre località ucraine. Nelle ultime 24 ore, la capitale ha dovuto fronteggiare allarmi antiaerei dovuti alla minaccia di missili balistici e droni nemici. Le sirene hanno più volte superato il silenzio notturno, segnalando pericoli in avvicinamento.
Secondo fonti ucraine, durante un raid nella notte sono stati individuati undici droni nemici vicino ai confini di Kiev e nello spazio aereo cittadino. I sistemi di difesa hanno distrutto nove di questi, ma due drone sono spariti dai radar senza che si sappiano ulteriori dettagli. Nell’area di Desnianskyi, uno degli attacchi ha provocato un incendio in una struttura adibita a centro ricreativo, con conseguenti danni anche a edifici e automezzi.
Le autorità locali riportano che nel conflitto sono coinvolte persone di ogni età, amplificando l’impatto sulla quotidianità dei residenti. I bombardamenti con droni rappresentano un metodo di guerra sempre più utilizzato, capace di colpire in modo preciso ma senza limiti orari, aumentando la tensione in una città già a rischio.
Conseguenze nella vita quotidiana dei cittadini
Le continue incursioni condotte con droni creano uno stato di insicurezza permanente, minando la tranquillità e la normale routine degli abitanti di Kiev e delle zone limitrofe. L’elevata frequenza degli attacchi impedisce un ritorno alla normalità e amplifica le difficoltà nel gestire la crisi umanitaria in corso.
Morta una bambina nell’attacco a hubynykha, feriti altri bambini nella regione dnipropetrovsk
Fra le vittime più recenti si segnala la morte di una bambina di 12 anni in seguito a un attacco portato da drone russo sull’area di Hubynykha, in Dnipropetrovsk. A comunicarlo è stato il governatore della regione, Serhiy Lysak, che ha confermato anche la presenza di altre tre persone ferite, tra cui una bambina di soli sei anni.
Gli attacchi nella zona hanno provocato danni anche a infrastrutture pubbliche e case private. Situazioni del genere pesano molto sulla vita civile, minando il diritto alla sicurezza e costringendo famiglie a sopportare lutti e ferimenti mentre la guerra prosegue. Le autorità locali denunciano queste azioni come intenzionali e letali, sottolineando come ogni giorno si registrino danni e perdite umane legate proprio all’uso diffuso di droni militari.
L’importanza strategica della regione
L’area di Dnipropetrovsk, posizionata nel cuore del conflitto ucraino, rimane uno dei luoghi dove il confronto armato continua a mietere vittime e a compromettere strutture fondamentali per la vita quotidiana. Questi eventi confermano come nonostante appelli e proposte di tregua, la situazione sul campo resti gravemente conflittuale.