La Russia intensifica i preparativi per una nuova offensiva militare in Ucraina

La Russia intensifica i preparativi per una nuova offensiva militare in Ucraina

La Russia intensifica i preparativi per una nuova offensiva militare in Ucraina, mirando a rafforzare la propria posizione nei negoziati per un cessate il fuoco e conquistare nuovi territori.
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La Russia intensifica i preparativi per una nuova offensiva militare in Ucraina - Gaeta.it

Nelle ultime settimane, fonti governative e militari ucraine hanno lanciato allarmi riguardo ai preparativi della Russia per avviare una nuova offensiva militare. Questo piano, sotto la direzione di Vladimir Putin, sembra essere volto a rafforzare la posizione negoziale del Cremlino nel contesto delle trattative per un cessate il fuoco. Le autorità ucraine e diversi analisti avvertono che, mentre i colloqui continuano a procedere lenta e faticosamente, Mosca sta intensificando i suoi sforzi militari.

Gli obiettivi della nuova offensiva russa

La strategia di Putin mira a creare pressioni crescenti sull’Ucraina, con l’obiettivo di conquistare nuovi territori e prolungare i negoziati. Le regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson sono considerate da Mosca come annesse, sebbene al momento non siano completamente sotto il suo controllo. Secondo gli esperti, la Russia sta sfruttando il tempo per consolidare la sua posizione militare, ipotizzando di avviare operazioni su un fronte di 1.000 chilometri in vista della primavera.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha fatto riferimento a questa strategia, sottolineando che le autorità russe cercano di allungare i colloqui per “bloccare gli Stati Uniti in discussioni infinite.” Questa manovra, secondo Zelenskyy, è orientata ad ottenere vantaggi sul campo di battaglia.

La situazione sul campo di battaglia

Le forze ucraine segnalano un’intensificazione degli attacchi russi, che mirano a migliorare le posizioni militari in vista di una probabile offensiva su larga scala. L’analista militare Pavlo Narozhnyi ha affermato che la Russia ha bisogno di tempo fino a maggio per prepararsi adeguatamente. Recentemente, i soldati russi e nordcoreani hanno recuperato il controllo della maggior parte della regione di Kursk, dove l’anno scorso le forze ucraine avevano realizzato significative incursioni.

Anche il fronte orientale, in particolare a Donetsk e Zaporizhzhia, ha visto un’accentuata attività bellica. I comandanti ucraini esprimono preoccupazione per la possibilità che la Russia sposti forze armate da Kursk verso altre aree chiave, rendendo più difficile la resistenza sul campo.

Secondo l’analista Oleksii Hetman, le forze russe stanno preparando operazioni offensive che potrebbero durare tra i sei e i nove mesi, coinvolgendo quindi gran parte del 2025. Gli sviluppi continuano a dimostrare come il conflitto rimanga intenso e la situazione sul terreno continui a mutare rapidamente.

La posizione di Mosca e le recenti conquiste

Il ministero della Difesa russo ha recentemente annunciato di aver riconquistato un villaggio situato a soli sette chilometri dal confine con la regione ucraina di Dnipropetrovsk. Secondo il comunicato, il villaggio di Zaporizhzhia è stato “liberato,” come parte di un’operazione in corso nella regione orientale di Donetsk, che confina con Dnipropetrovsk. Questo sviluppo appare significativo nel contesto delle attuali tensioni e delle manovre militari russe.

Le difficoltà interne della Russia

Oltre ai preparativi per la guerra, l’intelligence britannica ha evidenziato che la Russia sta affrontando anche gravi carenze nel settore della polizia. Il ministero dell’Interno russo ha riferito di 172.000 posti vacanti, evidenziando un incremento rispetto all’anno precedente. Questa situazione è attribuita agli svantaggi economici del lavoro nella polizia rispetto agli stipendi militari, compresi i sussidi di combattimento.

L’analisi suggerisce che il governo russo potrebbe continuare a prioritizzare i finanziamenti per la guerra rispetto alle esigenze interne, analizzando come questo possa ripercuotersi sulla sicurezza interna del Paese. Con l’aumento delle tensioni e la possibile recrudescenza dei conflitti, i vertici russi temono un incremento dei crimini violenti nel periodo post-bellico.

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