Le infezioni sessualmente trasmissibili rappresentano un argomento importante per la salute pubblica, ma il loro riconoscimento e la consapevolezza sui temi connessi restano scarsi, specialmente tra i giovani. Recenti dati hanno rivelato che quasi la metà degli adolescenti non è in grado di identificare le IST e che la comprensione dei metodi di prevenzione è altrettanto limitata. Solo il 44% dei giovani afferma di utilizzare regolarmente il preservativo, mentre una percentuale significativa ignora che questo metodo è l’unico efficace per proteggersi dalle infezioni. Queste statistiche emergono nell’ambito della Giornata Mondiale contro l’AIDS, fissata il 1° dicembre, e sono parte di una ricerca annuale condotta da Durex in collaborazione con Skuola.net, coinvolgendo un campione di 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni.
Riflessioni sui comportamenti sessuali dei giovani
I risultati dell’indagine evidenziano che il primo rapporto sessuale avviene per il 10% dei ragazzi prima dei 13 anni. Questa fascia d’età, compresa tra 11 e 13 anni, rappresenta il gruppo con la maggiore incidenza di comportamenti sessuali a rischio. Infatti, solo il 26,5% dei ragazzi di questo gruppo utilizza sempre il preservativo, lasciando un’ampia parte di giovani esposti a potenziali infezioni. Le false credenze sui metodi contraccettivi contribuiscono a questa preoccupante situazione; circa il 32,8% dei giovani è convinto che il coito interrotto possa prevenire IST e gravidanze indesiderate. Inoltre, il 17,8% continua a praticarlo, consapevole dei rischi legati a tale comportamento.
La scarsità di pratiche di prevenzione emerge anche dalla percentuale significativa di giovani sessualmente attivi che non hanno mai effettuato un test per le IST e l’HIV—ben il 72%. Tra le ragioni di questa mancanza di screening, il 61,1% afferma di non sentire un reale bisogno di sottoporsi ai test. Inoltre, il 9,8% prova imbarazzo nel chiedere ai genitori di organizzare tali visite, mentre il 7,3% non sa a chi rivolgersi per ricevere supporto e il 6,5% ignora l’esistenza dei test per le IST.
L’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole
Un aspetto positivo emerso dalla ricerca è il forte consenso verso l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole italiane. Il 71,4% degli adulti sostiene la necessità di rendere questa materia obbligatoria, e la percentuale è ancor più alta tra i giovani, con l’80% favorevole. L’educazione affettiva e sessuale si rivela fondamentale per affrontare la disinformazione e per promuovere una cultura della prevenzione. Paolo Zotti, amministratore delegato di Reckitt Benckiser Healthcare , ha dichiarato che è essenziale investire in programmi di educazione per migliorare la consapevolezza riguardo alle IST. La formazione deve coinvolgere non solo i giovani, ma anche le famiglie e le scuole, che giocano un ruolo cruciale nell’aiutare i ragazzi a compiere scelte più sagge e sicure.
Durex, attraverso il programma ‘A Luci Accese‘, da tempo si impegna per fornire ai giovani strumenti informativi necessari per una sessualità consapevole. Questa iniziativa comprende la sensibilizzazione sull’importanza del preservativo e il sostegno a programmi di educazione sessuale condotti da esperti nel settore, con l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo aperto e informato.
Una partnership per la prevenzione e la sensibilizzazione
In questo preoccupante contesto, Durex ha rinnovato la partnership con la Croce Rossa Italiana per sostenere il progetto LoveRED, dedicato alla promozione dell’educazione sessuale consapevole. Nell’ambito di questa collaborazione, Durex fornirà 120.000 preservativi e materiali didattico-informativi per supportare oltre 300 Comitati della Croce Rossa Italiana impegnati in attività di sensibilizzazione nelle scuole di tutto il Paese. Questo sforzo mira a garantire che i giovani ricevano le giuste informazioni e le risorse necessarie per proteggere la propria salute sessuale, favorendo un futuro più sano e sicuro.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Donatella Ercolano