L’importanza di una cultura della pace viene ribadita dalla Santa Sede durante l’importante Forum di alto livello dell’Onu. L’arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ha delineato i principi fondamentali per costruire una società più giusta e solidale, sottolineando il ruolo cruciale dei valori umani e della responsabilità sociale.
L’appello alla pace: principi cardine per una società migliore
Nel suo intervento, l’arcivescovo Gabriele Caccia ha esposto quattro principi fondamentali: verità, giustizia, carità e libertà. Questi valori devono fungere da guida per l’impegno collettivo volto a “coltivare e alimentare” una vera cultura della pace all’interno della società. La necessità di un impegno proattivo è stata sottolineata, in quanto la pace non è solo l’assenza di conflitto, ma un processo che richiede una costante dedizione e un’attenzione ai diritti di ogni individuo.
Dignità umana e l’importanza della famiglia
L’arcivescovo ha richiamato l’attenzione sulla dignità intrinseca di ogni persona, affermando che è di vitale importanza riconoscerla e promuoverla a tutti i livelli. Ha sostenuto che la famiglia gioca un ruolo fondamentale nel processo educativo, fungendo da primo luogo dove i bambini apprendono l’importanza della dignità umana come dono divino. Attraverso l’educazione all’interno delle mura domestiche, i giovani possono sviluppare un senso di responsabilità verso gli altri, imparando a riconoscere e rispettare la dignità altrui.
Giustizia sociale ed economia solidale nell’era della globalizzazione
Caccia ha poi affrontato temi cruciali come la giustizia sociale ed economica, evidenziando le sfide contemporanee come la povertà, la fame e le disuguaglianze che affliggono le società moderne. In un contesto globale, dove alcuni individui si sono affermati come “cittadini del mondo”, altri si trovano ad affrontare l’isolamento e l’emarginazione, descritti metaforicamente come “cittadini del nulla”. Attraverso l’analisi del fenomeno migratorio, l’arcivescovo ha sottolineato l’urgenza di un impegno collettivo per affrontare le cause strutturali di queste problematiche, promuovendo una solidarietà globale capace di includere tutte le persone, senza distinzione di nazionalità o status sociale.
Libertà di fede come fondamento della coesione sociale
Infine, un importante appello è stato rivolto affinché ogni individuo possa esprimere liberamente la propria religione o credo. Questa libertà, secondo Caccia, non deve essere interpretata come la mera ricerca degli interessi personali, ma come un’opportunità per contribuire al bene comune e al progresso della società. Si è quindi enfatizzata l’importanza della partecipazione attiva di tutti nella vita sociale, civica e culturale, affinché si possa costruire una comunità più coesa e rispettosa, dove la diversità è un valore e non un motivo di divisione.
L’intervento all’Onu ha rappresentato un invito alla riflessione e all’azione, sottolineando che solo attraverso un impegno condiviso per la giustizia e la solidarietà possiamo sperare di instaurare una vera e duratura cultura della pace nelle nostre società.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2024 da Donatella Ercolano