Il Teatro alla Scala si prepara ad accogliere una nuova stagione di emozioni con una prima assoluta di balletti contemporanei, in programma dal 28 febbraio. Questo evento straordinario segna il passaggio di testimone per la direzione del Corpo di Ballo, con il commiato di Manuel Legris, atteso a fine mese. Un trittico di coreografie, frutto dell’ingegno di tre autori illustri, promette di stupire e incantare il pubblico milanese e non solo, con opere che riflettono l’evoluzione della danza nel contesto attuale.
Un’apertura con Philippe Kratz e solitude sometimes
Il trittico si apre con la reinterpretazione di Solitude Sometimes del coreografo Philippe Kratz, un lavoro che si avvale delle note evocative di Thom Yorke e dei Radiohead. La scelta musicale mette immediatamente in risalto l’intensità dei movimenti e le emozioni trasmesse dalla danza. La coreografia si basa sull’esplorazione della solitudine, un tema universale che risuona profondamente con il pubblico contemporaneo. Questa ripresa rappresenta un importante passo avanti per l’artista tedesco, che ha già collaborato con la Scala in passato, consolidando il legame tra il Teatro e la sua visione artistica.
La capacità di Kratz di attingere da emozioni personali e collettive contribuisce a rendere la sua opera un riflesso di quanto accade nel mondo attuale. Tra la danza dei ballerini e l’intensità della musica, lo spettatore è invitato a un viaggio interiore, un dialogo tra il corpo e le note che promette di restare impresso nella memoria.
Il ritorno di Angelin Preljocaj con annonciation
Successivamente, il trittico accoglie un’altra creazione di peso, Annonciation di Angelin Preljocaj, che segna il suo ritorno sulla scena milanese dopo oltre vent’anni. Questo gioiello coreografico è un esempio di come la danza possa essere un potente veicolo di comunicazione e purezza. Preljocaj si distingue nel panorama della danza per il modo in cui riesce a raccontare storie complesse attraverso la semplicità dei movimenti, creando atmosfere suggestive e cariche di significato.
Preljocaj affronta il tema della rivelazione e dell’interpretazione in modo innovativo, utilizzando il linguaggio del corpo per trasmettere emozioni profonde. La sua attenzione al dettaglio e alla qualità espressiva dei danzatori permette al pubblico di immergersi completamente nell’esperienza. Con questa coreografia, egli contribuisce a enfatizzare la complicata relazione tra l’individuo e le trascendenze spirituali, rendendo omaggio alla tradizione pur rimanendo saldamente ancorato al contemporaneo.
La prima assoluta di carmen di Patrick de Bana
Il clou della serata si raggiunge con la prima assoluta di una nuova versione di Carmen ad opera di Patrick de Bana. In questa rilettura della celebre eroina della libertà , De Bana ha voluto esplorare la profondità e la complessità del personaggio, sfidando le convenzioni sociali del suo tempo. La scelta di Nicoletta Manni nel ruolo di Carmen si preannuncia particolarmente significativa, poiché la danzatrice porta sul palco non solo la bellezza del movimento, ma anche una forte carica emotiva.
Roberto Bolle, nel ruolo di Don Josè, avrà l’arduo compito di rappresentare l’innamorato perduto, una figura centrale che suscita riflessioni sul dolore e la passione. De Bana ha chiarito come ogni personaggio avrà il proprio spazio, creando un coro di voci in una sorta di uguaglianza che non trascura nessun aspetto delle dinamiche umane. La coreografia sottolinea l’importanza delle azioni e delle reazioni, creando una connessione tra passato e presente che invita a riflettere sulla condizione della donna e sulla ricerca della libertà anche nei contesti più sfavorevoli.
Sette recite di questo trittico, comprese anteprime benefiche, promettono serate ricche di emozioni, dove la danza si intreccia con storie senza tempo. Questo evento non solo celebra le creazioni dell’arte coreografica, ma rappresenta un momento di grande significato anche per la comunità , con un’anteprima dedicata alla Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia. I danzatori, ora più che mai, si ritrovano non solo in danza ma in un percorso di scoperta e celebrazione della vita e della libertà .