La discussione attorno al potenziale della subacquea ha assunto toni molto significativi durante l’intervento di Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, in occasione del ritorno della storica Amerigo Vespucci al Villaggio Italia. Folgiero ha posto l’accento sull’importanza di un settore che potrebbe rivelarsi cruciale non solo per il progresso tecnologico, ma anche per la sicurezza delle infrastrutture nel contesto della difesa.
Il libro della subacquea: un progetto ambizioso
Durante il suo intervento, Folgiero ha dichiarato di voler scrivere un libro sul tema della subacquea, un’intenzione che va oltre il semplice interesse personale. La sua visione è chiara: “La subacquea è quello che lo spazio era quaranta anni fa.” Con questa affermazione, Folgiero sottolinea l’urgenza di sviluppare nuove tecnologie in questo campo, simile a quanto avvenuto con l’esplorazione spaziale. Il libro, che ha già una sua copertina, porta il sottotitolo “Un nuovo dominio che va occupato”, sulle necessità di trovare soluzioni innovative che rispondano alle esigenze di sicurezza delle infrastrutture presenti in fondo al mare.
Un aspetto centrale di questa narrazione è evidenziare come spesso si sottovaluti l’importanza delle infrastrutture subacquee. Secondo Folgiero, la minaccia alla loro sicurezza è reale e trascurata. Non si tratta solo di danni fisici, ma di un contesto di guerra ibrida, dove attacchi mirati possono provocare interruzioni significative. “La rottura di un cavo può creare un danno enorme,” avverte.
La sicurezza come priorità
Un aspetto cruciale della strategia di Fincantieri è rappresentato dalla sicurezza delle infrastrutture subacquee. Folgiero ha indicato che il primo requisito su cui l’azienda sta lavorando è appunto la protezione di queste risorse strategiche. La validazione di tecnologie duali diventa quindi essenziale; queste tecnologie non solo devono svolgere funzioni difensive, ma essere adattabili anche a scopi civili.
I droni subacquei e i sistemi di comunicazione specifici sono solo alcuni degli strumenti che Fincantieri intende sviluppare. Un uso più esteso di queste tecnologie non si limita al difendere le infrastrutture; si aprono anche scenari di sfruttamento positivo delle risorse sottomarine, come la produzione di energia o l’applicazione in agricoltura. A tal proposito, Folgiero ha parlato di un potenziale di innovazione considerevole in vari settori, evidenziando come la subacquea possa diventare un campo di grande interesse in futuro.
Il mercato della difesa subacquea
Le previsioni sul mercato della difesa subacquea sono impressionanti: Folgiero ha citato stime che indicano un potenziale valore di 400 miliardi di dollari entro il 2030. Questa crescita è alimentata dall’evoluzione delle necessità di sicurezza pubblica in tutto il mondo. Il Mediterraneo, in particolare, si presenta come un’area strategica, vista la sua complessità geopolitica. Le caratteristiche dei fondali marini e la loro importanza per cavi e risorse rare lo rendono un teatro di operazioni di grande rilevanza.
Fincantieri, consapevole di queste dinamiche, ha definito la sua missione: diventare un catalizzatore per una visione nuova della subacquea. L’azienda si propone di diventare un attore principale nel settore, sfidando le convenzioni e proponendo innovazioni necessarie per affrontare le sfide emergenti. Queste prospettive rappresentano non solo un’opportunità per Fincantieri, ma anche un passo verso la costruzione di un futuro più sicuro e tecnologicamente avanzato per le infrastrutture sottomarine.