Milena Bernabò è morta oggi all’età di 96 anni, lasciando un’eredità di coraggio e determinazione. Conosciuta per il suo atto eroico durante l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema nel 1944, Bernabò rappresenta un simbolo di resistenza e umanità nei momenti più bui della storia italiana. La sua morte riporta alla luce la memoria di eventi tragici che hanno segnato profondamente il paese.
Atto eroico nell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema
Il 12 agosto 1944, Bernabò si trovava a Vaccareccia, una località che ha visto uno degli episodi più cruenti della strage nazifascista, essendo teatro della scomparsa di circa 130 civili, tra cui donne e bambini. Quel giorno, la giovane di soli 16 anni si distinse per il suo gesto audace, portando in salvo tre bambini dai colpi dei soldati tedeschi. La motivazione della medaglia d’oro al valor civile, ricevuta nel 2004, racconta di come Milena, pur ferita, avesse trovato il coraggio di scappare da un rastrellamento.
La narrazione di quel giorno è segnata dalla disperazione della guerra e dalla profonda umanità di Bernabò. Nella confusione di una stalla in fiamme, bloccata dai corpi di chi tentava di proteggersi, si fece strada verso la salvezza, non solo per sé, ma per altri tre bambini—Mario, Mauro e Lina—ai quali offrì un’opportunità di vita in un momento in cui l’ombra della morte incombeva su di loro.
L’onorificenza e la sua eredità
Milena ha ricevuto la medaglia d’oro al valor civile, un riconoscimento che attesta il suo impegno e il suo eroismo. Questo onore, conferito a distanza di sessant’anni dall’accaduto, è una testimonianza del valore dei suoi atti e della necessità di mantenere viva la memoria storica. Con lei, altre due donne del luogo—Cesira Pardini e Genny Bibolotti Marsili—sono state insignite della stessa onorificenza, elogiando il coraggio delle donne e delle bambine in un contesto di violenza e oppressione.
Il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, ha sottolineato l’importanza di ricordare figure come Bernabò. La sua scomparsa segna non solo la fine di una vita, ma anche la perdita di una voce che ha raccontato la storia di quell’eccidio. Riconosciuta come eroina, Milena Bernabò ha incarnato non solo la lotta per la sopravvivenza, ma anche il desiderio di trasmettere ai posteri l’importanza di non dimenticare le atrocità del passato.
La memoria di un tragico capitolo storico
L’impegno di Bernabò e di altri come lei è fondamentale per la conservazione della storia locale. Il sindaco Verona ha esortato a riflettere sui segnali che oggi emergono, richiamando l’attenzione sull’importanza del ricordo e dell’educazione. Secondo Verona, gli eventi dell’12 agosto 1944 devono continuare a essere un monito contro ripetizioni di simili violenze.
L’eredità di Milena Bernabò va oltre la sua vita; rappresenta una narrazione che deve essere mantenuta. Il suo sacrificio e quello di molti altri non devono mai essere dimenticati, e il mantenimento della loro memoria è essenziale per garantire che simili eventi non si ripetano mai più. La storia del coraggio e della determinazione deve rimanere viva affinché le generazioni future possano imparare e crescere su fondamenta di pace e rispetto reciproco.
Ultimo aggiornamento il 2 Febbraio 2025 da Laura Rossi