Roberto De Simone, figura poliedrica del panorama musicale e culturale italiano, è venuto a mancare il 6 aprile 2025 all’età di 91 anni. La sua morte è avvenuta nel suo appartamento a Napoli, nel rinomato palazzo Ruffo di Castelcicala. Le sue opere hanno contribuito in maniera significativa alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale campana, patrimonio culturale in pericolo d’estinzione. De Simone è stato non solo musicista e compositore, ma anche regista e autore teatrale, lasciando un segno indelebile nel mondo dell’arte.
I primi anni di Roberto De Simone e la sua formazione musicale
Nato il 25 agosto 1933 a Napoli, Roberto De Simone è cresciuto in un ambiente ricco di stimoli artistici, complice il suo nonno, un attore teatrale noto per la sua interpretazione di Pulcinella. La sua carriera musicale inizia giovanissimo, con l’iscrizione al Conservatorio di San Pietro a Majella nel 1945, dove studia pianoforte e composizione per dodici anni. Questa formazione gli consente di esplorare le radici della musicalità popolare, avviandolo su un cammino di ricerca e riscoperta delle tradizioni locali.
Nel 1957, De Simone intraprende la carriera come concertista mentre continua a dedicarsi all’analisi delle forme espressive della musica popolare campana. La sua voglia di approfondire il folklore e le tradizioni lo porta a iscriversi anche alla Facoltà di Lettere, che amplia la sua già ampia conoscenza e sensibilità verso la cultura napoletana. Questa fase della sua vita segna il passaggio dall’attività concertistica a quella di compositore, dove si focalizza sul recupero e sulla valorizzazione delle culture locali.
La fondazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare
Nel 1967, collaborando con artisti come Giovanni Mauriello e Eugenio Bennato, De Simone fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Questo gruppo si propone di rinnovare e riproporre il repertorio della musica popolare napoletana, attingendo a tradizioni orali e scritte. Sotto la sua direzione, la compagnia diventa un punto di riferimento nella scena culturale italiana, portando sul palcoscenico opere che mescolano folklore e linguaggio contemporaneo.
De Simone si distingue per la sua capacità di coniugare il patrimonio musicale con la teatralità, dando vita a spettacoli unici nel loro genere. La compagnia si impegna in ricerche sul campo, raccogliendo storie e canzoni, e riportando alla luce un repertorio che rischiava di essere dimenticato. I successi ottenuti, come quello di “La gatta Cenerentola”, segnano un’epoca e testimoniano l’impatto duraturo del suo lavoro sulla cultura italiana.
I riconoscimenti e l’eredità culturale di De Simone
Nel corso della sua carriera, Roberto De Simone ha accumulato una lunga serie di riconoscimenti, che vanno dal premio Roberto Sanseverino nel 2003 al prestigioso titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2019. Questi premi attestano la sua influenza nel panorama culturale, non solo in Italia, ma anche all’estero. Le sue opere, in particolare “La gatta Cenerentola”, hanno ricevuto accolti entusiastici anche a livello internazionale e sono state rappresentate in numerosi teatri in tutto il mondo.
De Simone non si è limitato a comporre musica; è stato anche un prolifico scrittore e musicologo. Ha pubblicato numerosi volumi che analizzano il patrimonio musicale campano, contribuendo in modo significativo alla documentazione e alla valorizzazione delle tradizioni locali. La sua attività di ricerca ha portato alla realizzazione di opere saggistiche che continuano a essere riferimento negli studi di musicologia e folklore.
Un’eredità che continuerà a vivere
Roberto De Simone ha lasciato un segno profondo nella cultura napoletana e italiana, un’eredità che continuerà ad influenzare generazioni di artisti, musicisti e studiosi. La sua visione della musica come strumento di espressione e di identità culturale ha dato vita a un movimento artistico che ha riposizionato la musica tradizionale nel panorama contemporaneo. Anche dopo la sua scomparsa, le sue opere continueranno a essere celebrate e il suo contributo alla musica e alla cultura popolare resterà vivo nel cuore di molti.