La sicurezza nel carcere di Sulmona a rischio: sindacati chiedono misure drastiche dopo aggressioni

La sicurezza nel carcere di Sulmona a rischio: sindacati chiedono misure drastiche dopo aggressioni

Preoccupazione per la sicurezza nel carcere di Sulmona: i sindacati chiedono il trasferimento di detenuti e un potenziamento del personale dopo recenti aggressioni agli agenti.
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La sicurezza nel carcere di Sulmona a rischio: sindacati chiedono misure drastiche dopo aggressioni - Gaeta.it

La situazione di sicurezza nel carcere di Sulmona desta preoccupazione tra le organizzazioni sindacali, le quali segnalano gravi carenze che impediscono l’apertura di un nuovo padiglione. Questo spazio, progettato per ospitare ulteriori duecento detenuti, porterebbe così a un totale di seicento cinquanta reclusi. Le recenti aggressioni subite da parte di agenti di polizia penitenziaria hanno spinto i sindacati a chiedere un intervento urgente da parte dell’amministrazione penitenziaria.

Sindacati segnano il campanello d’allerta

Dopo gli episodi violenti, i sindacati hanno diramato una nota ufficiale, esprimendo la loro netta contrarietà all’apertura del nuovo padiglione. Secondo queste organizzazioni, il contesto attuale non offre affatto le necessarie condizioni di sicurezza per accogliere un numero maggiore di detenuti. Le aggressioni avvenute nei giorni precedenti hanno coinvolto tre agenti e il direttore del carcere, Stefano Liberatore. In questa situazione, diventa cruciale trasferire i detenuti considerate le “situazioni di pericolo”, in particolare quelli che ripetutamente disobbediscono alle regole stabilite, instaurando sistematicamente le loro regole basate su metodi violenti.

L’appello sindacale mette in evidenza l’urgenza di uno “sfollamento” dei detenuti, che includerebbe il trasferimento di soggetti riottosi. Questo passaggio viene ritenuto fondamentale per garantire un minimo di ordine e sicurezza tanto per il personale di custodia quanto per i detenuti che rispettano le regole.

Necessità di un adeguato potenziamento del personale

Oltre alla richiesta di trasferire detenuti, i sindacati esprimono anche l’urgenza di rivedere le piante organiche all’interno del carcere sulmonese. L’adeguamento delle risorse umane è vista come una priorità non più procrastinabile. Le organizzazioni sindacali sottolineano che le attuali condizioni di lavoro del personale non solo necessitano di un’attenzione mirata, ma che sono anche cambiate drasticamente, richiedendo una revisione delle esigenze strutturali.

La sicurezza e la gestione del carcere non possono prescindere da un numero sufficiente di agenti in servizio, che sia in grado di garantire sia la sicurezza dei lavoratori che non faccia sentire i detenuti in una situazione di degrado. È fondamentale che siano messe in atto politiche di supporto e interventi mirati per risolvere le carenze che attualmente caratterizzano la struttura penitenziaria.

Aggressioni e condizioni di salute: aggiornamenti

Intanto, sul fronte della salute, vi sono buone notizie per uno degli agenti aggrediti. L’uomo, inizialmente sottoposto a prognosi riservata, non ha mostrato complicanze durante i successivi controlli medici. Questo sviluppo è certo un sollievo, ma non cambia la situazione critica in cui si trova il personale penitenziario, soggetto a eventi violenti che mettono a rischio sia la loro integrità fisica che il loro benessere psicologico.

I sindacati temono che, senza misure efficaci, il clima di tensione all’interno del carcere possa peggiorare ulteriormente, minando la serenità di tutti gli operatori e creando un ambiente ostile per i detenuti stessi. La richiesta di un intervento deciso è quindi più attuale che mai.

Ultimo aggiornamento il 12 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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