La situazione critica dei lavoratori dell’Inps servizi: interrogativi e mancanza di risposte

La situazione critica dei lavoratori dell’Inps servizi: interrogativi e mancanza di risposte

I consulenti del Contact Center dell’Inps affrontano gravi difficoltà economiche e lavorative, con salari inadeguati e mancanza di trasparenza sui fondi governativi, richiedendo un dialogo urgente per risolvere la crisi.
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La situazione critica dei lavoratori dell’Inps servizi: interrogativi e mancanza di risposte - Gaeta.it

La questione delle difficoltà economiche e lavorative dei consulenti del Contact Center dell’Inps è sfociata in una serie di interrogativi. Elena Tramontano, rappresentante della RSU Cgil di Napoli, ha sollevato dubbi riguardo a come siano stati gestiti fondi aggiuntivi provenienti dal governo e da un cambiamento nella forza lavoro, evidenziando il bisogno di un confronto aperto per risolvere la crisi.

Il contesto del Contact Center Inps

Negli ultimi anni, la situazione per i lavoratori del Contact Center dell’Inps ha destato crescente preoccupazione. Con ben 2.900 dipendenti in Italia, di cui 900 a Napoli, il disagio economico è palpabile. La maggior parte degli impiegati, pur essendo assunti a tempo indeterminato, si trova a lavorare part-time involontari con contratti di sole 20 ore settimanali. Questo si traduce in uno stipendio mensile di circa 750 euro, una cifra ritenuta inadeguata per sostenere le proprie spese quotidiane.

Il tema del costo della vita attuale è in primo piano, e i lavoratori, che fanno parte di un’azienda pubblica interamente detenuta dall’Inps, si aspettano livelli salariali che riflettano il loro ruolo nel welfare della collettività. La ristrutturazione del servizio, che ha avuto inizio nel dicembre 2022, ha portato a un incremento delle aspettative, ma al contempo ha generato frustrazioni per coloro che speravano in un miglioramento concreto della loro condizione lavorativa.

Le difficoltà post internalizzazione

L’internalizzazione del servizio ha mostrato le sue criticità, anzi, pare abbia causato un abbassamento dell’occupazione. Il passaggio da committenti privati a Inps Servizi ha comportato la perdita di circa 110 posti di lavoro. Aggiungendo a questo scenario la contrazione del costo del lavoro, diventa chiaro che molti dipendenti si sentono abbandonati.

Il governo, in risposta alle istanze dei lavoratori, aveva previsto nel 2022, tramite il “decreto aiuti ter”, l’assegnazione di 20 milioni di euro per migliorare le condizioni di lavoro. Tuttavia, i lavoratori continuano a chiedersi che ne sia stato di questi fondi, rimarcando la mancanza di trasparenza. Questo tema è diventato uno dei punti dolenti per i lavoratori del Contact Center, che richiedono chiarimenti urgenti.

Le difficoltà di comunicazione e cambiamenti nella dirigenza

Un ulteriore aspetto critico della situazione è legato ai cambiamenti nella dirigenza. Negli ultimi due anni, l’Inps ha visto tre presidenti diversi: Tridico, Gelera e infine Fava. Anche Inps Servizi ha subito cambiamenti significativi, con l’assenza di un direttore generale e di una stabilità nella governance. Questo flusso di cambiamenti ha generato una sensazione di instabilità e mancanza di direzione, e i dipendenti si sono trovati a dover affrontare una crescente insoddisfazione.

Un incontro recente con il presidente Fava ha mostrato la dimensione della crisi. L’assenza della figura del presidente e la presenza del Direttore Generale Valeria Vittimberga hanno lasciato i lavoratori con promesse vaghe. La richiesta di un tavolo permanente con tutti gli enti coinvolti, come il Ministero del Lavoro, l’Inps e le istituzioni locali, emerge con forza.

Elena Tramontano ha puntualizzato l’urgenza di avviare un dialogo concreto per affrontare le problematiche salariali e organizzative. La situazione attuale non può essere affrontata solo con dichiarazioni verbali, ma richiede un impegno pratico per migliorare le condizioni di lavoro e ripristinare un clima di fiducia.

Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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