Le recenti dichiarazioni del Consigliere regionale del Lazio, Alessio D’Amato, gettano luce su una questione delicata che coinvolge l’IRCCS Santa Lucia. Una struttura ben nota per la sua attività nel campo della riabilitazione e della ricerca, sta affrontando una crisi profonda, i cui risvolti sembrano essere complessi e preoccupanti. Gli interessi privati stanno emergendo come una minaccia potenziale per il futuro della struttura, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità delle scelte politiche e gestionali.
L’allerta di Alessio D’Amato sugli interessi privati
Rischi per la continuità assistenziale
D’Amato ha espresso forti preoccupazioni riguardo al possibile prevalere degli interessi privati su quelli pubblici riguardo alla gestione dell’IRCCS Santa Lucia. Secondo il Consigliere, i segni di una grave esposizione debitoria sono evidenti, rendendo necessario un intervento decisivo per garantire la continuità assistenziale per i pazienti in cura presso la struttura. L’assenza di garanzie imparziali sia da parte del Governo che della Regione mette a rischio standard qualitativi già elevati e la qualità del servizio offerto ai cittadini.
La gestione della struttura, pertanto, dovrebbe essere rivisitata alla luce di questi sviluppi. La proposta di D’Amato suggerisce una sperimentazione gestionale pubblica che possa stabilire un orientamento chiaro per il futuro dell’ospedale, preservando la continuità delle attività e il posto di lavoro per i dipendenti. Un passo cruciale, sostiene il Consigliere, per evitare che interessi esterni compromettano la salute e il benessere dei pazienti.
L’assenza di garanzie e l’opacità del processo
Le preoccupazioni espresse da D’Amato riguardano l’opacità con cui si stanno gestendo i processi decisionali riguardanti l’IRCCS Santa Lucia. Senza un’adeguata trasparenza nei confronti dei cittadini e delle parti interessate, si rischia di vedere avanzare decisioni che potrebbero non rispecchiare il bene comune. La mancanza di responsabilità legata alla gestione debitoria della struttura sembra mettere a rischio anche le scelte politiche che saranno prese in futuro.
In uno scenario in cui i gruppi privati potrebbero assumere un ruolo predominante, la fiducia dei cittadini nei sistemi di sanità pubblica potrebbe rapidamente deteriorarsi. Gli utenti vogliono certezze, soprattutto in ambito sanitario, dove il tema della salute è di fondamentale importanza. Questa situazione richiede quindi un’attenzione critica, che coinvolga anche i cittadini nell’analisi delle scelte future.
Le soluzioni proposte per garantire il futuro della struttura
Un intervento pubblico necessario
Per affrontare la crisi del Santa Lucia, D’Amato ha proposto un modello di gestione pubblica che possa rispondere in modo adeguato alle esigenze di continuità assistenziale e occupazionale. La sperimentazione di un sistema di governance pubblico, secondo il Consigliere, permetterebbe non solo di mantenere gli attuali standard qualitativi, ma anche di valutare con maggiore attenzione le implicazioni economiche e sociali legate alla governance della struttura.
Coinvolgere esperti di settore e stakeholder locali in un processo di dialogo e collaborazione potrebbe rivelarsi una strategia vincente per ripristinare la fiducia nella gestione della sanità. Un approccio più inclusivo potrebbe anche favorire una maggiore trasparenza, che è essenziale per il buon funzionamento di una istituzione così delicata come l’IRCCS Santa Lucia.
La necessità di un monitoraggio costante
Un’altra proposta messa in campo da D’Amato è quella di implementare un sistema di monitoraggio costante sulla gestione della struttura. Questo garantirebbe che ogni cambiamento o evoluzione nella gestione venga seguita passo dopo passo, con report regolari e la possibilità di intervento immediato in caso di difficoltà. I cittadini hanno il diritto di essere informati e coinvolti nelle decisioni che riguardano la loro sanità, e un monitoraggio attento potrebbe contribuire a questo obiettivo.
. Rimanere vigili e attivi in queste dinamiche è essenziale per garantire che il bene pubblico prevalga su altre forme di interesse.