La situazione dei caregiver nelle Marche

La situazione dei caregiver nelle Marche

Il Cupla chiede l’adozione di una legge regionale per i caregiver familiari nelle Marche, evidenziando la necessità di supporto per le famiglie che assistono anziani non autosufficienti.
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Il Cupla, Comitato unitario pensionati lavoro autonomo, ha richiesto una legge regionale nelle Marche per riconoscere e supportare i caregiver familiari, evidenziando la necessità di misure adeguate per assistenza ad anziani non autosufficienti. Durante un convegno ad Ancona, è emersa l'urgenza di un fondo integrativo e servizi di sostegno per alleviare il carico dei caregiver, soprattutto donne, che dedicano molte ore - Gaeta.it

La richiesta di una legge regionale per i caregiver familiari nelle Marche: il Cupla avanza la proposta

Il Comitato unitario pensionati lavoro autonomo, noto come Cupla, ha lanciato un appello ai candidati alla guida della Regione Marche. La proposta concerne l’adozione di una legge che riconosca e regolamenti la figura del caregiver familiare. Non si tratta solo di un’iniziativa isolata, ma di una richiesta urgente, sollecitata con insistenza affinché venga presa in considerazione nei primi cento giorni del nuovo governo regionale.

Durante un recente convegno tenutosi ad Ancona, Giancarlo Sperindio, coordinatore del Cupla Marche, ha evidenziato la grave necessità di misure di sostegno per i familiari che si prendono cura di anziani non autosufficienti. Il Cupla comprende numerose associazioni di pensionati operanti in vari settori e può contare su un vasto numero di associati, ben 140 mila nella regione. Sperindio ha esortato i politici a considerare strumenti efficaci, come la creazione di un fondo integrativo destinato a supportare le politiche di assistenza per gli anziani.

La Cna Marche ha fornito dati significativi sulla popolazione over 65 nella regione, sottolineando che ci sono circa 388.515 anziani, di cui 75 mila non autosufficienti. Tra loro, oltre 50 mila necessitano di assistenza per le normali attività quotidiane, un dato allarmante che mostra la necessità di una risposta adeguata da parte delle istituzioni. Il sistema pubblico attuale si occupa di poco più di 10 mila anziani nel servizio di assistenza domiciliare integrata, mentre solo un numero ristretto di 3.400 anziani riceve supporto socio-assistenziale attraverso i Comuni.

La voce dei caregiver e la loro condizione

I caregiver familiari si trovano spesso ad affrontare una situazione difficile e stressante. Molti di loro, in particolare donne, dedicano più di venti ore settimanali a prendersi cura dei propri familiari non autosufficienti. Questo impegno comporta non solo un carico fisico, ma anche ripercussioni significative sulla carriera lavorativa e sull’equilibrio psicologico. Un’importante richiesta emersa durante gli interventi è l’implementazione di servizi di supporto, come aiuto psicologico e percorsi di formazione.

Sara Santini, ricercatrice dell’Irccs Inrca, ha presentato uno studio dettagliato sulla condizione dei caregiver marchigiani. Secondo la sua analisi, le donne costituiscono quasi il 60% dei caregiver, ed è evidente che il loro ruolo va riconosciuto e valorizzato. I caregiver desiderano anche migliori condizioni per l’organizzazione delle visite specialistiche a domicilio e sistemi di assistenza durante i fine settimana, che offrano loro dei momenti di sollievo necessario.

Iniziative legislative e prospettive future

Franco Pesaresi, coordinatore nazionale del Patto per la Non Autosufficienza, ha esposto le recenti disposizioni legislative in tema di assistenza agli anziani. La legge di riforma 33/2023 e il successivo Decreto legislativo 29/2024 hanno introdotto alcune novità, come una prestazione mensile di 850 euro per gli anziani over 80 che presentano disabilità gravissime. Tuttavia, la limitata applicazione di queste misure ha suscitato preoccupazioni. Pesaresi ha sottolineato che solo poche centinaia di anziani nelle Marche soddisfano i requisiti per accedere a tale prestazione.

L’aggiornamento della situazione legislativa è in sospeso, in attesa di ulteriori decreti attuativi. La comunità marchigiana e le associazioni di categoria attendono un impegno chiaro e sollecito da parte delle autorità competenti. Ogni giorno che passa senza una risposta adeguata va a scapito delle famiglie che da sole si sobbarcano il peso dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

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