La situazione del lavoro in Abruzzo: focus su LFoundry e Tekne al centro del dibattito politico

La situazione del lavoro in Abruzzo: focus su LFoundry e Tekne al centro del dibattito politico

Lavoro in Abruzzo sotto pressione: focus su LFoundry e Tekne, con sindacati che chiedono interventi urgenti per salvaguardare posti di lavoro e garantire lo sviluppo economico della regione.
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La situazione del lavoro in Abruzzo: focus su LFoundry e Tekne al centro del dibattito politico - Gaeta.it

La questione lavorativa in Abruzzo è tornata sotto i riflettori nazionali, con particolare attenzione rivolta a due stabilimenti strategici: LFoundry di Avezzano e Tekne di Ortona. Questo scrutinio si è concretizzato in un incontro tra il deputato di Sinistra Italiana, Franco Mari, e i rappresentanti dei lavoratori di vertenze significative nella regione. Eventi come questo evidenziano l’urgenza di affrontare le problematiche occupazionali e il potere delle politiche industriali nel plasmare il futuro economico dell’Abruzzo.

L’incontro con i rappresentanti dei lavoratori

L’importanza di questo incontro è stata amplificata dall’assemblea pubblica “Dalla parte giusta. 5SI per un lavoro tutelato per il diritto di cittadinanza”, organizzata dal Partito Democratico di San Giovanni Teatino e dalla Sinistra Italiana in Abruzzo. Durante l’evento, il deputato Franco Mari ha avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con i lavoratori e prendere nota delle loro preoccupazioni. La situazione della LFoundry è emersa come un tema cruciale; lo stabilimento è famoso per la produzione di semiconduttori, ma è attualmente in difficoltà.

Dal mese di gennaio, infatti, sono entrati in gioco gli ammortizzatori sociali, generando allarme tra i sindacati. La Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno avviato una serie di mobilitazioni e assemblee per far sentire la propria voce in merito alla precarietà dei posti di lavoro. A sottolineare questa emergenza è stato Diego Di Francesco, rappresentante della Fiom Cgil provinciale dell’Aquila, il quale ha avvertito dell’insufficienza delle commesse attuali rispetto ai livelli occupazionali storici.

Le richieste dei sindacati e i problemi di natura industriale

Durante l’incontro, è emerso chiaramente che i sindacati chiedono un intervento mirato da parte delle istituzioni per salvaguardare i posti di lavoro a LFoundry. Secondo Di Francesco, un’ulteriore settimana di inattività dell’impianto sarebbe devastante, ancor più considerando che la regione della Marsica ha già subito perdite significative in termini di occupazione. L’appello è stato rivolto a tutti i livelli istituzionali affinché si mettano in campo misure per arrestare quella che potrebbe diventare una vera e propria emorragia di posti di lavoro.

Franco Mari ha garantito un monitoraggio attento delle questioni occupazionali, evidenziando una connessione vitale tra il lavoro e lo sviluppo industriale. L’assenza di una politica industriale solida è vista come un rischio non solo per il singolo stabilimento, ma per la comunità e il territorio nel suo complesso, potenzialmente avviandosi verso un impoverimento economico significativo.

L’attenzione su Tekne e le vertenze occupazionali in Abruzzo

Un altro punto di attenzione è rappresentato dallo stabilimento Tekne a Ortona, che non è esente dalle tensioni interne al mercato del lavoro in Abruzzo. Anche in questo caso, il lavoro è stato identificato come una questione centrale. Daniele Licheri, Segretario Regionale di Sinistra Italiana, ha richiamato l’importanza di seguire le vertenze aperte, sottolineando che la tenuta occupazionale è fondamentale non solo per i lavoratori ma anche per lo sviluppo socio-economico della regione.

Le problematiche lavorative sono, pertanto, interconnesse alle dinamiche di sviluppo e stabilità sociale, e proseguire con un monitoraggio attento è considerato cruciale per evitare che situazioni di crisi si trasformino in perdite di posti di lavoro. La comunità abruzzese resta in attesa di sviluppi e risposte concrete, mentre il dibattito su come affrontare questi temi continua, coinvolgendo attivamente i rappresentanti politici e sindacali della regione.

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