Sono attesi 1.000 espositori provenienti dall’Italia e dal resto del mondo per la quarta edizione della Slow Wine Fair, in programma dal 23 al 25 febbraio presso BolognaFiere. Questa manifestazione, dedicata all’universo del vino “buono, pulito e giusto“, offrirà a buyer, professionisti del settore e appassionati un catalogo variegato di etichette, in grado di attestare un rafforzamento della qualità e una proposta capace di giustificare il viaggio verso la città emiliana.
La fiera e il suo programma
La Slow Wine Fair accoglierà oltre 5.000 etichette, rappresentando un’opportunità unica per scoprire e degustare vini di eccellenza. La fiera si svolgerà in concomitanza con SANA Food, il nuovo format dedicato alla sana alimentazione. Quest’anno, l’attenzione si sposterà su storie di vita e pratiche agricole che evidenziano il percorso di produzione, dall’attenzione alla vigna fino all’arrivo in cantina, ponendo l’accento sulla passione e la lungimiranza necessarie per affrontare le sfide odierne.
Sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale
Diversi produttori partecipanti alla fiera si distinguono per il loro impegno nella sostenibilità. Ad esempio, la storica Cantina Girlan, situata in Alto Adige, ha adottato soluzioni innovative come l’impiego di bottiglie più leggere e l’introduzione del tappo Stelvin. Queste scelte non solo mirano a ridurre le emissioni di CO2, ma consentono anche di diminuire i dosaggi di solforosa nei vini bianchi e rosati, tutto a favore di una produzione più ecologica.
In Franciacorta, Barone Pizzini, guidata da Silvano Brescianini, porta avanti pratiche agronomiche finalizzate alla sostenibilità. Le attività della cantina, concepite per ridurre l’impatto ambientale, vengono monitorate attraverso il Progetto Ita.Ca, che permette di calcolare e gestire le emissioni di anidride carbonica generate durante il processo produttivo.
La ricerca di qualità in toscana e oltre
Il percorso verso l’eccellenza attraverso pratiche sostenibili è evidente anche in altre regioni vinicole. In Toscana, la cantina Le Macchiole si contraddistingue per le sue scelte consapevoli, abbracciando la certificazione biologica e adottando un approccio attento alla sostenibilità. Questa realtà, situata in una delle zone di produzione vinicola più prestigiose d’Italia, è un esempio di come la qualità e il rispetto dell’ambiente possano coesistere.
A Montepulciano, la cantina Avignonesi gestisce quasi 200 ettari secondo princìpi biodinamici, contribuendo a generare valore mentre si cerca di minimizzare l’impatto ambientale. Progetti come il reimpianto del vigneto La Stella sono indicativi della volontà di mantenere l’ecosistema viticolo e di produrre vini di qualità.
Diversità dei vini e delle pratiche vitivinicole
La Slow Wine Fair non è solo un palcoscenico per vini consolidati, ma offre ai visitatori l’opportunità di scoprire varietà meno comuni. In Veneto, il rinomato Amarone di Speri rappresenta un esempio eccellente della biodiversità vitivinicola con, tra l’altro, il Monte Sant’Urbano che spicca come uno dei vigneti di maggiore prestigio della Valpolicella.
In Piemonte, la storicità della produzione di Barolo è portata avanti da Aldo Vaira e Milena Ghigo, dove la diversificazione delle varietà coltivate si traduce in una ricchezza di scelte per i consumatori.
Ritorno alla tradizione e innovazione
Il valore della tradizione si riflette anche nel lavoro di giovani produttori, come nel caso della famiglia Dei, a Rapolano Terme, dove Caterina Dei continua l’eredità paterna puntando sulla qualità e sul rispetto delle tradizioni. A San Gimignano, Montenidoli di Elisabetta Fagiuoli esprime l’essenza di un approccio viticolo che predilige la biologicità, rendendo ogni vino un prodotto unico e rappresentativo del territorio.
La Slow Wine Fair offre un palcoscenico importante per esplorare non solo vini affermati, ma anche per scoprire realtà emergenti che si fanno portabandiera di qualità e sostenibilità in un mondo in rapidissima evoluzione. Il futuro del vino è in una sinergia tra tradizione e innovazione, dare spazio alle storie dei produttori e ai loro legami con il territorio, rappresentando così un percorso di scoperta ricco di significato.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Sara Gatti