Negli ultimi anni, il sakè sta conquistando sempre più spazio a tavola anche in Italia, grazie a una gamma di abbinamenti che spazia dal pesce alle carni bianche, fino ai dessert. Dopo essere entrato ufficialmente nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO il 4 dicembre scorso, questa bevanda alcolica giapponese si sta affermando come protagonista anche nei cocktail, con gusti che spaziano tra note floreali e spezie. Diversi fattori stanno contribuendo a questo trend, rendendo il sakè sempre più popolare tra i palati italiani.
L’innovazione nella produzione del sakè
La diffusione del sakè in Italia è legata anche ai progressi tecnologici nella produzione di questa bevanda. A partire dagli anni ’60, l’introduzione di macchine per la lavorazione del riso ha consentito una levigatura più raffinata, permettendo la creazione di sakè più delicati e aromatici. Le varietà come il Ginjoshu e il Daiginjoshu sono risultati particolarmente apprezzati, in quanto vengono esaltati se gustati freschi e accompagnati da piatti ben selezionati. Secondo esperti della Sake Boutique di Roma, questi evoluti metodi di produzione non solo hanno migliorato la qualità, ma hanno anche amplificato l’interesse per il sakè tra i ristoratori e i consumatori italiani.
Il mondo del sakè sta vivendo un momento d’oro, paragonabile a quello del vino. Con una crescente presenza di sommelier specializzati nel sakè, i locali di tendenza si stanno attrezzando per offrire un’esperienza completa. I cocktail a base di sakè diventano sempre più comuni, incorporando ingredienti freschi e innovativi, che esaltano le proprietà organolettiche di questa storica bevanda giapponese.
Numeri da record e proiezioni future
Secondo la Japan Sake and Shochu Makers Association, gli scambi commerciali internazionali del sakè sono in crescita. Nel 2024, il valore totale delle esportazioni ha raggiunto i 43,5 miliardi di JPY, evidenziando un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. Si prevede che il mercato globale del sakè supererà i 10,7 miliardi di dollari entro il 2028, testimoniando un interesse sempre più forte, in particolare in Europa. L’Italia, in particolare, ha già superato il Regno Unito come principale mercato per le importazioni, consumando oltre 388.000 litri di sakè.
Questa tendenza suggerisce un cambiamento nei gusti dei consumatori, che sono sempre più aperti a scoprire nuove tradizioni culinarie e bevande internazionali. Il fenomeno non si limita al consumo domestico, ma sta iniziando a radicarsi nelle abitudini alimentari degli italiani, che cercano esperienze gastronomiche uniche.
Eventi e iniziative per la diffusione della cultura del sakè
A sostegno di questa crescente popolarità del sakè in Italia contribuiscono anche una serie di eventi e iniziative dedicate. Il “World Sake Day”, celebrato il 1° ottobre, è diventato un’importante occasione per avvicinare il pubblico a questa tradizione giapponese. Allo stesso modo, eventi come la Milano Sake Challenge, che si svolgerà tra il 20 dicembre 2024 e il 15 gennaio 2025, stimolano l’interesse in modo significativo.
Inoltre, i Sake Days di Firenze, in programma dal 30 settembre al 6 ottobre 2024, promettono di offrire un programma ricco di degustazioni, masterclass e approfondimenti sulla bevanda, organizzato dalla Scuola Italiana Sake. Queste occasioni permettono di far conoscere il sakè in modo diretto, rendendo il pubblico più consapevole e appassionato delle ricchezze enologiche del Giappone.
Un nuovo capitolo nella gastronomia italiana
Con l’apertura di spazi come “Sakè Boutique Izakaya” a Roma, la tradizione giapponese viene reinterpretata in chiave moderna. Qui, i visitatori possono scoprire la cucina casalinga nipponica abbinata a una selezione variegata di sakè e distillati giapponesi. L’idea è quella di creare un ambiente informale che rievoca le izakaya giapponesi, facilitando una connessione autentica con la cultura giapponese.
La diffusione del sakè non si limita all’aspetto culinario, ma rappresenta un vero e proprio incontro culturale. Yuri e Giovanni Zhou, insieme ai loro soci, sottolineano come questa bevanda riesca a creare legami tra culture diverse, evidenziando il ruolo della gastronomia e delle bevande nell’unire le persone.
Il sakè, quindi, non è solo una moda; è diventato un simbolo di integrazione culturale e un fenomeno sociale sempre più rilevante, che merita di essere celebrato e conosciuto in tutte le sue sfaccettature.