Il concerto dal titolo “La sottile meraviglia”, tenutosi il 17 aprile 2025 al Teatro Sannazaro di Napoli, ha rappresentato una serata unica nella stagione musicale dell’Associazione Alessandro Scarlatti. Diretto da Daniele Roccato, l’ensemble Ludus Gravis ha reinterpretato i madrigali di Claudio Monteverdi per un quintetto di contrabbassi, un esperimento audace che ha suscitato l’interesse del pubblico. Quest’evento ha segnato la conclusione di una stagione musicale ricca di iniziative, presieduta da Oreste de Divitiis, volta a celebrare la diversità e la complessità della musica contemporanea.
Il connubio tra antico e moderno
L’idea di eseguire madrigali rinascimentali attraverso strumenti moderni come i contrabbassi è stata preziosa e innovativa. Monteverdi, uno dei grandissimi compositori della transizione tra il Rinascimento e il Barocco, ha sempre spinto i confini della musica. L’approccio di Roccato ha permesso di far risuonare le armonie antiche con una freschezza mai sentita prima. Tommaso Rossi, direttore artistico dell’Associazione Scarlatti, ha messo in evidenza la difficoltà di questo compito: “Pochi potrebbero immaginare un madrigale a cinque voci suonato da cinque contrabbassi se non un virtuoso eccezionale come Daniele Roccato.”
Durante il concerto, il pubblico ha avuto l’opportunità di ascoltare le trascrizioni per contrabbassi dei madrigali “Ecco Silvio” e “Lamento di Arianna”, che mostrano chiaramente la maestria di Monteverdi nel creare tessuti vocali intricati. Queste opere, provenienti dal Quinto e Sesto libro delle sue raccolte, hanno rivelato la capacità ancora attuale del compositore di evocare emozioni profonde e complessità sonore.
L’importanza della reinterpretazione
La reinterpretazione dei classici è fondamentale per mantenerli vivi, e questo concerto ne è un perfetto esempio.
L’apertura con John Cage e l’improvvisazione
Anche l’intero programma del concerto ha creato un dialogo interessante tra passato e presente. Ad aprire la serata è stato “Dream” di John Cage, un’opera del 1948 che ha portato il pubblico in un viaggio sonoro contemporaneo. Cage, noto per la sua avanguardia musicale, ha sfidato le convenzioni sonore e il suo lavoro ha esemplificato la varietà di linguaggi musicali. La scelta di Roccato di cominciare il concerto con questo pezzo ha creato un contrasto stimolante con le opere di Monteverdi che lo seguivano.
In mezzo a queste esibizioni programmate, il pubblico ha anche assistito a un’improvvisazione dal vivo, chiamata “Interludio-Meditazione”. Questo segmento ha aggiunto una dimensione di libertà e creatività alla serata, mostrando come i musicisti possano trascendere le composizioni scritte per esplorare nuovi territori musicali. La capacità di improvvisare ha reso il concerto ancora più coinvolgente, dimostrando la versatilità degli artisti coinvolti e il potere del contrabbasso nel creare atmosfere suggestive.
Il valore dell’improvvisazione
Improvvisare è un atto di libertà , e questa serata ha dimostrato come possa arricchire l’esperienza musicale.
La conclusione con la composizione originale di Roccato
A chiudere la serata è stata la composizione originale “Resurrezione”, scritta tra il 2012 e il 2019 da Daniele Roccato. Questo brano ha incapsulato l’essenza dell’intero evento, mostrando come il passato e il presente possano coesistere e alimentarsi a vicenda. Roccato ha saputo fondere la tradizione con una narrazione musicale contemporanea, alzando l’asticella della creatività nel panorama musicale.
Tommaso Rossi ha concluso la serata con un commento sulla varietà della stagione musicale che ha caratterizzato l’Associazione: “Una serata di grande musica e di suggestioni di diverso segno, con cui concludiamo una stagione che in tanti modi ha offerto al pubblico occasioni di conoscenza e di stupore.” Questa affermazione riassume perfettamente l’essenza dell’evento, un incontro che ha unito generi e stili, portando la musica classica nel nuovo millennio con una freschezza rinnovata.
Con un mix di tradizione e innovazione, “La sottile meraviglia” ha dimostrato che la musica, in tutte le sue forme, continua a evolversi e a sorprendere.