Un contenzioso si profila all’orizzonte tra il Comune di Riomaggiore e la provincia della Spezia. La controversia nasce dalla decisione di riaprire la famosa Via dell’Amore, il sentiero panoramico nel PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE, a pagamento sia per i turisti che per gli spezzini. Questo provvedimento, che risale alla chiusura avvenuta nel 2012 a causa di una frana, ha scatenato una vivace reazione da parte del sindaco Pierluigi Peracchini. La discussione si ricompone attorno a interessi turistici, gestionali e alla comunità locale, creando un acceso dibattito su quale debba essere il giusto approccio alla valorizzazione di un patrimonio naturale e culturale come la Via dell’Amore.
La decisione del Comune di Riomaggiore
Il significato della riapertura
La Via dell’Amore, lungo il sentiero che costeggia il mare nella splendida cornice delle Cinque Terre, è un’attrazione visitata da milioni di turisti. Il suo accesso è stato rimesso in discussione dopo un lungo periodo di chiusura, durante il quale sono stati eseguiti lavori di ripristino. La decisione del Comune di Riomaggiore di riaprire il percorso a pagamento con una tariffa di dieci euro ha sollevato preoccupazioni e un’ampia discussione.
Il sindaco di Riomaggiore ha motivato la scelta affermando che le tariffe servirebbero a coprire i costi di manutenzione e gestione del sentiero, oltre a sostenere le necessità turistiche. Tuttavia, la decisione di applicare lo stesso costo sia ai turisti che agli spezzini è stata percepita come poco equa, sollevando interrogativi sul trattamento riservato alla comunità locale e il suo accesso a un luogo di valore storico e culturale.
Le reazioni della provincia della Spezia
L’intervento di Pierluigi Peracchini, sindaco della Spezia e presidente della provincia, ha messo in luce contrasti significativi. Durante una diretta social, Peracchini ha espresso il suo rammarico per una scelta che ha considerato inaudita e mirata a spostare l’attenzione degli spezzini da Riomaggiore verso l’area del sentiero, incentivando al contempo la prosecuzione della loro permanenza nella località attraverso cene e aperitivi.
Quello che emerge è una frattura tra il Comune e la provincia, in cui la comunità spezzina si trova a dover affrontare decisioni che impattano sulla sua quotidianità e accessibilità a un patrimonio collettivo. La risposta alla nuova regolamentazione di accesso è stata decisa e contestata.
La reazione della provincia: ricorso legale in vista
Strategia di azione
Peracchini ha annunciato l’intenzione di adempiere a un ricorso legale contro la concessione di pagamento per la Via dell’Amore, chiarendo che sono in corso indagini per esaminare i dettagli legali della decisione presa dal Comune di Riomaggiore. La provincia intende approfondire i motivi che hanno portato a un provvedimento che, secondo Peracchini, ha come risultato una discriminazione nei confronti degli spezzini.
Stando alle dichiarazioni del sindaco, vi è la determinazione di presentare il caso nelle apposite sedi legali. Un’azione che potrebbe prospettarsi complessa, poiché ai legali della provincia è affidato il compito di dimostrare come la decisione contravvenga agli interessi della comunità locale e della tradizione di accesso libero a sentieri storici.
Riflessioni sugli obiettivi futuri
Il dibattito attuale non si limita a questioni legali, ma coinvolge anche argomenti più ampi, come la gestione della crescita turistica e il rispetto per il patrimonio naturale. Se il ricorso si concretizzerà , sarà fondamentale comprendere le possibili conseguenze per la comunità , l’accesso alla Via dell’Amore e il glorioso patrimonio naturale delle Cinque Terre.
Peracchini lancia infine un appello al Comune di Riomaggiore chiedendo una revisione della decisione, rimarcando l’importanza della cooperazione tra le diverse istituzioni nel rispetto delle comunità locali. Il futuro della Via dell’Amore rimane così in bilico, con l’attesa di sviluppi significativi in questo confronto che tocca il cuore della comunità spezzina.