Nel cuore di Roma, la Anglo-American Book ha rappresentato per settant'anni un faro per gli amanti della letteratura in lingua inglese. Situata in via della Vite, questa storica libreria ha visto passare tra i suoi scaffali lettori da ogni parte del mondo. Purtroppo, un anno dopo la scomparsa del fondatore, Dino Donati, la figlia Cristina ha annunciato la chiusura definitiva prevista per la fine di dicembre. Un evento che segna la fine di un'era per la cultura letteraria nella Capitale.
Il declino di un'istituzione letteraria
La Anglo-American Book ha sempre rivestito un ruolo cruciale nella promozione della letteratura anglosassone a Roma. Con un assortimento di oltre quarantamila volumi, il negozio era una tappa obbligata per chi desiderava trovare traduzioni, romanzi o testi accademici in lingua inglese. Tuttavia, l’insostenibilità economica ha costretto la libreria a un significativo ridimensionamento, avvenuto due anni fa. Il trasferimento a un nuovo indirizzo, sempre in via della Vite ma in uno spazio molto più ridotto, ha limitato la disponibilità dei titoli a soli seimila volumi.
Nonostante il ridotto spazio, la libreria ha continuato a ospitare eventi e incontri con autori, mantenendo viva la sua anima culturale. Tuttavia, il contesto economico negli ultimi anni ha reso sempre più difficoltosa la gestione della struttura. Gli alti costi degli affitti e la crescente difficoltà di reperire libri importati hanno spinto la gestione a riflettere seriamente sulla sostenibilità dell’attività.
Un luogo di celebri incontri
Nel corso della sua lunga storia, la Anglo-American Book ha attirato un folto pubblico, compreso un gran numero di personaggi noti. Nelle parole di Cristina Donati, sono stati molti i volti illustri che hanno messo piede in libreria. Tra questi, il presidente Giorgio Napolitano, attori come Leonardo DiCaprio e Mel Brooks, e molte altre personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. La libreria ha cercato di fare degli eventi una caratteristica distintiva, chiudendo i battenti in occasioni speciali per accogliere ospiti di prestigio.
Un aneddoto si riferisce a un magnate americano che, dopo essere stato preannunciato dal suo segretario, si presentò per una spesa di quattro euro. La libreria ha lasciato un’impronta nel cuore di molte celebrità, come comprovano i dedicatori conservati con cura nelle pagine di un raccoglitore, citando anche noti scrittori e artisti come Paulo Coelho, Shirley Hazzard e Michael Cunningham. La profondità di queste interazioni non è solo una testimonianza della qualità della libreria, ma evidenzia anche l'importanza culturale che essa ha avuto per la capitale.
Il futuro incerto di una tradizione letteraria
La chiusura della Anglo-American Book è un colpo duro per il panorama culturale romano. Cristina Donati, dopo quarantadue anni di impegno nella libreria, ha deciso di chiudere il capitolo. Questa decisione, sebbene difficile, è il risultato di un'analisi pragmatica sulle condizioni economiche del settore e della necessità di affrontare la realtà. "I costi dei libri importati sono altissimi e l'affitto è insostenibile", chiarisce Cristina mentre si avvicina alla conclusione della sua avventura imprenditoriale.
Nonostante il triste epilogo, è fondamentale riconoscere il valore di un'istituzione che ha dato vita a una comunità di lettori e amanti della cultura anglosassone. La libreria, un vero e proprio angolo di mondo, ha rappresentato un punto di incontro per chi condivide la passione per la letteratura. Anche se il futuro della Anglo-American Book è segnato, il suo lascito continua a vivere attraverso le memorie di chi ha avuto la fortuna di attraversare le sue porte.
Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Marco Mintillo
