La storia di Angelo Mostarda: il contadino di Roma Nord che ha creato un movimento di solidarietà

La storia di Angelo Mostarda: il contadino di Roma Nord che ha creato un movimento di solidarietà

Angelo Mostarda, contadino di 65 anni nella Riserva Naturale dell’Insugherata a Roma, promuove resilienza e solidarietà attraverso il suo orto, coinvolgendo la comunità in un progetto di agricoltura sostenibile.
La storia di Angelo Mostarda3A La storia di Angelo Mostarda3A
La storia di Angelo Mostarda: il contadino di Roma Nord che ha creato un movimento di solidarietà - Gaeta.it

Nella Riserva Naturale dell’Insugherata, situata a Monte Mario Alto a Roma, Angelo Mostarda, un contadino di 65 anni, sta scrivendo un capitolo unico di resilienza e solidarietà. Terza generazione di agricoltori, è il custode di un orto che rappresenta un legame profondo con la terra e la comunità circostante. Negli ultimi anni, la sua attività non è solo un modo per coltivare prodotti freschi, ma è diventata anche un appello alla solidarietà che ha catturato l’attenzione del pubblico.

Un orto che racconta una storia

Il piccolo orto di Angelo Mostarda è situato in fondo a una strada sterrata di via Rosa Gattorno. Qui, tra gli ortaggi freschi e le galline che razzolano libere, si respira un’aria di tradizione e passione. Angelo ha ereditato questa terra dai suoi predecessori, e questa eredità non è solo un’opportunità economica, ma anche un modo per mantenere vive le tradizioni agricole di Roma. L’orto non è solo un luogo di lavoro, ma anche un rifugio dove il contadino può esprimere la sua creatività e la sua connessione con la natura. Ogni seme piantato terrà vive storie di fatica e dedizione, mentre il suo raccolto è un trionfo della resilienza farmaceutica.

Angelo si impegna quotidianamente per prendersi cura della sua terra. La sua routine include la coltivazione di verdure e la gestione delle galline, le cui uova fresche sono molto richieste. Questa passione non solo alimenta la sua famiglia, ma offre un’alternativa ai prodotti spesso poco freschi che si possono trovare nei supermercati. Ogni raccolto non è semplicemente un prodotto del lavoro, ma un messaggio di qualità e attenzione verso ciò che consumiamo.

La chiamata alla solidarietà

Recentemente, Angelo ha lanciato un appello sui social media, chiedendo aiuto per mantenere il suo orto. La richiesta era semplice: contribuire alla cura delle piante in cambio di ortaggi freschi e uova. Questa iniziativa ha rapidamente attratto l’attenzione e il supporto della comunità. Le parole di Angelo hanno risuonato forte, portando a una valanga di “like” e a oltre cento proposte di aiuto.

Questo fenomeno non è solo testimonianza del potere dei social media nel connettere le persone, ma è un esempio di come la comunità possa unirsi per sostenere chi, con impegno e dedizione, porta avanti pratiche agricole tradizionali. La risposta della gente ha dimostrato che esiste un forte desiderio di tornare a un modo di vita più semplice e autentico. Molti cittadini di Roma Nord si sono fatti avanti per prestare la loro mano e contribuire a questo progetto, e spesso si sono ritrovati a passare il tempo in compagnia, mentre dedicano le loro energie alla cura dell’orto.

L’importanza della comunità

La storia di Angelo Mostarda incarna un messaggio chiaro: la comunità è fondamentale per il mantenimento delle tradizioni agricole. In un’epoca in cui il distacco dalle origini e dal cibo sano sta diventando sempre più evidente, il suo orto rappresenta un’ancora di salvezza. La rete di persone che si è creata intorno a lui non è solo un gruppo di aiutanti, ma una vera e propria comunità che si riunisce attorno a valori comuni di sostenibilità, sostenendo il ritorno a pratiche agricole locali.

La mobilitazione attorno all’orto di Angelo non solo garantisce la sopravvivenza di un’attività locale, ma promuove anche un consumo più consapevole. C’è sempre più attenzione negli ultimi tempi verso l’acquisto diretto dai produttori, il che significa alimenti freschi e di alta qualità. Questo investimento nella comunità di Monte Mario Alto rappresenta un passo verso un futuro in cui agricoltura e solidarietà sono indissolubilmente legate.

La storia di Angelo è una testimonianza del potere del lavoro comunitario e del legame con la tradizione, un esempio di come anche iniziative locali possano trovare una risonanza significativa, ispirando altre persone a seguire il suo esempio.

Ultimo aggiornamento il 2 Febbraio 2025 da Donatella Ercolano

Change privacy settings
×