Gertrude Stricks è stata una delle tante vittime innocenti del regime nazista, il cui destino sembrava segnato dalle atrocità dell’Olocausto. Dopo decenni di ricerca e incertezze, la testimonianza della sua vita è stata riaccesa grazie all’analisi di Maria Grazia Lancellotti, che ha esaminato le storie di solidarietà durante il periodo fascista in Italia. Questo articolo segue le tracce di una bambina che, pur essendo stata circondata da orrori, ha trovato un modo per sfuggire a una fine tragica.
La scoperta del passato di Gertrude
Per anni, il nome di Gertrude Stricks è stato associato solo a quello del padre, Isidor, un ebreo polacco che, dopo aver cercato rifugio in Italia, fu catturato e deportato. L’unico accenno della sua esistenza si trovava in note che parlavano del padre e del suo triste destino in un campo di sterminio. Fino a pochi mesi fa, si pensava che Gertrude fosse un’altra delle vittime innocenti della Shoah. Tuttavia, il lavoro svolto da Maria Grazia Lancellotti ha rivelato una storia di salvezza e resistenza.
Lancellotti sta portando avanti il progetto “Il Civico giusto“, un’iniziativa volta a riportare alla luce episodi di altruismo in un’epoca segnata dalla brutalità. Nel corso delle sue ricerche, è emersa la storia della famiglia Monaco, che ha giocato un ruolo cruciale nel salvare Gertrude. Alfredo Monaco, un giovane medico, e sua moglie Marcella si trovarono a Regina Coeli nel febbraio del 1944, nell’occasione rizwa di questa drammatica esperienza.
L’atto di coraggio dei coniugi Monaco
Nel gennaio del 1944, Isidor Stricks fu arrestato e deportato insieme alla figlia, Gertrude, di soli cinque anni. In quel frangente critico, il padre ebbe la forza di porgere la figlia a Marcella Monaco, ignota al momento, ma che non esitò ad assumere la responsabilità di quella vita fragile. Nella confusione di un momento tragico, Marcella accolse Gertrude nella sua famiglia formata da già due figli, senza conoscere la lingua della piccola, né il suo drammatico passato.
La piccola rimase con i Monaco fino a giugno, mentre la madre Fanny, cercando tra le pieghe del caos, riuscì a scoprire dove si trovasse la figlia. Per un mese, le due donne vissero in segreto in un convento, prima di iniziare il loro viaggio verso la libertà. Fanny e Gertrude furono tra i profughi che, nel luglio del 1944, in un contesto disperato, riuscirono a imbarcarsi sulla nave Gibbons, diretta verso gli Stati Uniti.
La vita di Gertrude negli USA e il riconoscimento tardivo
Oggi, Gertrude vive negli Stati Uniti, dove ha costruito una nuova vita lontano dalle atrocità che hanno segnato i suoi primi anni. Con 86 anni alle spalle, ha un figlio di nome Brian. La sua esistenza è stata segnata dalla fortuna di avere incontrato persone giuste nei momenti sbagliati. Tuttavia, i coniugi Monaco, che si erano battuti per salvarla, non hanno mai avuto la possibilità di conoscere il suo destino. Sono morti senza scoprire se il loro gesto avesse avuto successo.
Maria Grazia Lancellotti ha ritenuto fondamentale ricucire il legame tra Gertrude e i discendenti dei Monaco, un passo carico di significato e riconoscimento per il coraggio dimostrato. Le pratiche per conferire ai Monaco il titolo di “Giusti tra le Nazioni” sono state avviate presso lo Yad Vashem, un riconoscimento che attesta il loro atto altruista in un tempo di orrore e terrore.
Il destino di Isidor e la memoria di una famiglia
Il viaggio di Isidor Stricks, padre di Gertrude, non ha avuto lo stesso esito fortunato. Deferito a Fossoli e in seguito a Mauthausen, il suo nome si è perso tra quelli di innumerevoli vittime oscure. La sua memoria rimane viva attraverso la storia di sua figlia e la connotazione di speranza che ha trovato oltre oceano. Sebbene il destino del genitore non possa essere cambiato, l’eredità di Gertrude offre una nuova luce su eventi che altrimenti sarebbero rimasti sepolti nel silenzio della storia.
Attraverso la riscoperta di questi legami, si delinea un mosaico di vita e speranza che emerge dal buio, un invito a non dimenticare e a celebrare i gesti umani di solidarietà che hanno sfidato le ingiustizie del passato.
Ultimo aggiornamento il 30 Novembre 2024 da Sofia Greco