La storia e le regole del conclave per l'elezione del papa nella chiesa di roma

La storia e le regole del conclave per l’elezione del papa nella chiesa di roma

Il conclave è il processo storico e regolamentato con cui i cardinali eleggono il papa nella Chiesa cattolica, mantenendo segretezza e isolamento per garantire un voto libero e senza pressioni esterne.
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L'articolo traccia l'origine, l'evoluzione storica e le regole attuali del conclave, il processo chiuso e segreto con cui i cardinali eleggono il papa nella Chiesa cattolica. - Gaeta.it

Il termine “conclave” indica da secoli il luogo chiuso dove i cardinali si riuniscono per scegliere il papa. Nel corso del tempo la pratica si è evoluta, seguendo regole precise nate da eventi e decisioni di pontefici. Questo articolo ripercorre l’origine del conclave, il suo sviluppo storico e le norme che regolano oggi l’elezione del pontefice nella chiesa cattolica.

Origini della parola e prime applicazioni del conclave

Il nome “conclave” deriva dal latino “cum” e “clavis”, cioè letteralmente “luogo chiuso a chiave”. In origine indicava una stanza privata dentro una casa, chiusa per custodire oggetti preziosi o segreti. Nel contesto ecclesiastico questo termine ha assunto un significato particolare: indica il luogo dove i cardinali vengono chiusi per procedere all’elezione del papa.

L’uso più antico del conclave in questo senso risale all’elezione di papa Onorio III il 18 luglio 1216 a Perugia. Durante quel periodo i cardinali furono rinchiusi dai cittadini nelle stanze per spingere una rapida scelta. Fu un tentativo di accelerare il processo che fino a quel momento poteva durare mesi senza esito.

La piena definizione del conclave, come evento stretto e blindato, si affermò però con l’elezione di Gregorio X. Dopo la morte di Clemente IV le assemblee a Viterbo si protrassero senza che i cardinali trovassero un accordo per oltre due anni. La situazione spinse i cittadini a decidere di rinchiuderli nel palazzo pontificio per forzarli a decidere. Solo dopo uno stratagemma di Ranieri Gatti, che fece aprire la sala, si arrivò all’elezione di Teobaldo Visconti con il nome di Gregorio X il 1° settembre 1271. Da allora il termine conclave indicò il procedimento di elezione a porte chiuse.

Le prime leggi che hanno regolato il conclave

Il papa Gregorio X portò una riforma decisiva con la costituzione “Ubi periculum” emanata nel 1274 durante il Concilio di Lione. Questo documento fissò per la prima volta norme precise sul modo di svolgersi delle elezioni papali. Tra queste, il conclave doveva tenersi nel luogo in cui era morto il pontefice precedente, e l’assemblea doveva essere blindata per evitare pressioni esterne.

Nei secoli le regole subirono diverse variazioni. Dal XV secolo il conclave si svolse quasi sempre a Roma, soprattutto nel palazzo Vaticano, anche se alcune elezioni si tennero altrove, come nel caso di Pio VII eletto a Venezia nel 1800. Fino all’Unità d’Italia la sede principale rimase il Quirinale.

Altri papi modificarono le norme di Gregorio X attraverso nuove costituzioni. Pio IV, Gregorio XV e Clemente XII introdussero cambiamenti, fino a quando Pio IX nel 1871 con la bolla “In hac sublimi” concesse a molti cardinali la dispensa dalla clausura. Queste variazioni dimostrarono come l’istituto del conclave si adattasse alle esigenze del tempo mantenendo però il nucleo della segretezza.

Le regole moderne per il conclave e l’elezione del papa

Il sistema attuale deriva da una serie di aggiornamenti fatti da diversi papi del XX secolo. Pio X nel 1904 emanò la costituzione “Vacante Sede Apostolica”, che regola il periodo successivo alla morte del pontifice. Pio XII nel 1945 introdusse la costituzione “Vacantis Apostolicae Sedis”, che dettò altre norme sul conclave, seguita da alcuni aggiustamenti di Giovanni XXIII nel 1962.

Paolo VI nel 1975 apportò modifiche rilevanti, come l’esclusione dai lavori del conclave dei cardinali over 80 anni. Giovanni Paolo II nel 1996 delineò ulteriori regole nel testo “Universi Dominici Gregis”, indicando con precisione le procedure a cui attenersi durante l’elezione. Benedetto XVI nel 2007 intervenne con il motu proprio “De aliquibus mutationibus”, aggiornando ancora alcune disposizioni.

Queste norme prevedono che tutti i cardinali inferiori agli 80 anni siano convocati a Roma subito dopo la morte del papa. Quelli più anziani possono partecipare solo agli incontri preparatori, non al voto. Il Collegio cardinalizio, nel corso della sede vacante, amministra gli affari ordinari senza modificarne le leggi.

Tempistiche e rito dell’elezione

Il conclave deve aprirsi tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del pontefice. Durante la votazione il cardinale decano invita l’eletto ad accettare l’incarico e a scegliere il nome pontificale. L’accettazione viene registrata ufficialmente e si procede al rito di vestizione prima dell’uscita dalla cappella sistina.

Evoluzione e importanza storica del conclave nella chiesa di roma

Il conclave resta uno dei momenti più significativi del cattolicesimo, anche per le forti implicazioni politiche e sociali. La scelta del successore di Pietro avviene ancora oggi seguendo un rituale nato nel medioevo, ma sottoposto a continue verifiche perché mantenga senso e sicurezza.

Nel tempo, il meccanismo si è adattato alle nuove condizioni storiche e alla dimensione globale della Chiesa. Rimangono saldi i principi di isolamento dei cardinali e segretezza, pensati per salvaguardare la libertà del voto e prevenire interferenze esterne.

La nascita del termine e la sua storia ricordano che l’equilibrio tra tradizione e necessità concrete valorizza da secoli questo momento distinto per la comunità cattolica e per la città di roma.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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