La storica pasticceria Andreotti, situata in via Ostiense e attiva dal 1931, ha riaperto le sue porte dopo la chiusura forzata a causa di un incendio causato da un corto circuito il 20 dicembre scorso. Con un’accoglienza calorosa e un nuovo striscione che recita “Ripartiamo ancora più dolci”, i clienti hanno fatto ritorno in un luogo che rappresenta un pilastro della comunità locale.
L’emozione del ritorno: i clienti riabbracciano Andreotti
Il ritorno nella pasticceria Andreotti ha suscitato emozioni palpabili tra i clienti, che sembrano non aver mai dimenticato i dolci e il caffè di questo storico locale. Tra loro, un uomo anziano ha condiviso il suo affetto per le frappe, una specialità della casa, ordinando anche una variante con granella di pistacchio e una castagnola. Il genere di ricordi che si aggirano tra le corsie di una pasticceria servono a richiamare una tradizione duratura. Ogni cliente che varca la soglia si guarda attorno con occhi carichi di nostalgia e riconoscenza, come se tornasse in un luogo familiare dopo un lungo viaggio.
Un giovane del quartiere, seduto con un cappuccino, ha espresso la sua mancanza della pasticceria, sottolineando come iniziare la giornata senza il loro caffè fosse una difficile abitudine. Anche Enza, un’altra cliente, ha confermato che il cappuccino di Andreotti è senza pari. Questi commenti non sono solo capricci di affetto, ma testimoniano un legame profondo che si è instaurato tra la pasticceria e i membri della comunità, che la considerano un punto di riferimento quotidiano.
La resilienza del proprietario Marco Andreotti
Marco Andreotti, attuale proprietario e custode della tradizione familiare, ha condiviso quanto sia stato difficile affrontare la chiusura. La decisione di non riaprire è stata una riflessione che ha segnato i suoi pensieri, dato il pesante impatto dell’incendio: centinaia di panettoni finiti al macero e solo una parte salvata per la beneficenza. Nonostante il dramma iniziale, Marco ha trovato la forza di rialzarsi, motivato dalla storia della pasticceria che affonda le radici nel 1931, anno in cui suo nonno fondò il locale. L’idea di chiudere definitivamente si è trasformata in un rinnovato desiderio di far continuare la tradizione, vedendo anche i suoi figli, Giammarco e Ludovica, dietro al bancone, pronti a prendere il testimone.
Il suo racconto evidenzia la resilienza e l’amore per la professione. La determinazione di riaprire è stata spinta dal desiderio di mantenere viva una bottega storica che ha accolto generazioni di clienti. Marco ha anche offerto uno scorcio sulla clientela storica della pasticceria, che ha servito personaggi di spicco come Giulio Andreotti, Ennio Morricone e molti altri, rendendo chiaro il rilevante impatto culturale di Andreotti nel panorama romano.
Un ritorno ricco di tradizione e dolcezza
La riapertura della pasticceria Andreotti coincide con il Carnevale e il periodo pasquale, un fatto che ha portato entusiasmo tra i clienti e il personale. Già dalla prima giornata, le frappe sono andate a ruba, così come i mignon, accolti dall’entusiasmo di chi non vedeva l’ora di riassaporare le specialità che tanto amano. I pasticceri sono stati impegnati nella preparazione di uova di Pasqua, piccole e grandi, tutte colorate e realizzate a mano, un segno di qualità e tradizione che contraddistingue il lavoro di Andreotti.
Con la riapertura, il locale non si limiterà a offrire dolci carnevaleschi. Saranno disponibili anche le specialità stagionali, come i bignè di San Giuseppe, prestando così omaggio a tradizioni gastronomiche radicate nel tempo. La commistione di generazioni che si ritrovano in questo angolo di dolcezza è una dimostrazione di quanto una pasticceria possa essere più di un semplice negozio, ma un vero e proprio fulcro comunitario.
La storica pasticceria Andreotti si riaffaccia così con una freschezza rinnovata, pronta a continuare la sua tradizione di dolcezza e a ricreare momenti di festa per i suoi clienti.