Cenere rappresenta una storia di speranza e resilienza che tocca il cuore di chi ama la natura. Questa giovane tartaruga marina della specie CARETTA CARETTA, recuperata quattro anni fa al largo di CERVIA, ha affrontato sfide significative dopo un grave incidente che l’ha lasciata con una profonda lesione sul carapace. Grazie a un’alleanza tra l’ACQUARIO DI CATTOLICA e il CENTRO DI RECUPERO TARTARUGHE MARINE CESTHA di MARINA DI RAVENNA, Cenere sta ora compiendo significativi passi verso la guarigione, con l’obiettivo di tornare presto nel suo habitat naturale.
Le origini di Cenere: un recupero miracoloso
Un incontro fortuito al largo di Cervia
Quattro anni fa, Cenere è stata trovata gravemente ferita nel mare Adriatico, precisamente al largo di Cervia, una località balneare rinomata. La sua condizione era critica: una lesione da taglio profonda sul carapace aveva compromesso non solo il suo guscio, ma anche un polmone, limitando gravemente l’uso delle pinne posteriori. È stato questo drammatico ritrovamento che ha avviato il suo lungo percorso di recupero, organizzato da una rete di esperti e volontari, dediti alla salvaguardia delle tartarughe marine.
L’intervento del centro Cestha
Dopo il salvataggio, Cenere è stata trasportata al CESTHA, dove una squadra di veterinari e biologi marini ha effettuato un’attenta valutazione della sua situazione. Qui, sono state avviate le prime cure, che includevano interventi chirurgici e terapie per ridurre il dolore e facilitare la guarigione della ferita. Dopo undici complesse operazioni, il team ha realizzato che, oltre alla cura medica, era necessario innovare: e così è iniziato il progetto di ricostruzione del carapace.
La tecnologia al servizio della natura: la stampa 3D del carapace
Un’innovativa soluzione per i gusci artificiali
Nel processo di recupero di Cenere, un ruolo chiave è stato rivestito dalla tecnologia avanzata. Sono stati realizzati sei gusci artificiali mediante l’uso della stampa 3D. Questa tecnologia ha consentito di produrre modelli personalizzati e in continua evoluzione, capaci di adattarsi alla crescita della tartaruga e alle necessità di mobilità durante il suo percorso di guarigione. L’azienda ARTIFICIO DIGITALE di RAVENNA ha collaborato attivamente fornendo supporto tecnico per le fasi di produzione.
Il sostegno degli esperti
I gusci artificiali, applicati con colla epossidica, sono stati una vera rivoluzione nel trattamento delle lesioni del carapace. Ogni nuovo modello è stato progettato in modo da garantire comfort e funzionalità, consentendo a Cenere di recuperare gradualmente le proprie capacità motorie. Il team di CESTHA, in questa fase, ha sottolineato quanto fosse fondamentale monitorare costantemente le condizioni della tartaruga per assicurarsi che ogni adattamento fosse efficace e benefico.
Il recupero della mobilità: la riabilitazione all’Acquario di Cattolica
L’importanza dell’ambiente di recupero
Attualmente, Cenere è in fase di riabilitazione presso l’ACQUARIO DI CATTOLICA, dove le sono state riservate condizioni ottimali per il recupero della mobilità. La struttura ha creato una grande vasca con una capacità di 80.000 litri di acqua marina, riproducendo l’ambiente naturale della tartaruga. Questo spazio è stato progettato per facilitare il suo allenamento fisico e per aiutarla ad adattarsi all’uso delle sole pinne anteriori, data la parziale compromissione delle pinne posteriori.
La testimonianza degli esperti
Sara Segati, responsabile scientifica di CESTHA, ha rimarcato l’importanza delle dimensioni e della profondità della vasca per favorire un recupero efficace, affermando che “il resto lo farà lei”. La determinazione e la resilienza di Cenere, unite al supporto dell’equipe veterinaria, le stanno permettendo di affrontare il processo di riabilitazione con grande grinta. Questo rappresenta un esempio tangibile di come l’impegno congiunto di diverse realtà possa portare a risultati straordinari.
Un progetto educativo e di sensibilizzazione
Sensibilizzare il pubblico sulla conservazione
Oltre alla riabilitazione di Cenere, la sua presenza all’ACQUARIO DI CATTOLICA avrà anche un’importante funzione didattica. Patrizia Leardini, COO di COSTA EDUTAINMENT, ha dichiarato come questo progetto non sia solo un’opportunità per la tartaruga, ma anche un’occasione per educare il pubblico riguardo alle problematiche che minacciano le tartarughe marine. Cenere diventerà un simbolo della campagna “Salva una specie in pericolo”, volta a sensibilizzare i visitatori sulla necessità di proteggere le specie a rischio di estinzione.
L’emozione di assistere alla rinascita
La storia di Cenere non è solo una questione di recupero di una creatura in difficoltà, ma un viaggio emozionante che coinvolge le persone che hanno seguito e sostenuto il suo iter. I visitatori dell’acquario avranno l’opportunità di osservare i progressi della tartaruga, creando un legame emotivo e una consapevolezza più profonda riguardo alla cura e alla protezione dell’ambiente marino. L’esempio di Cenere mostra come la collaborazione e l’innovazione possano dare vita a storie di successo nel campo della conservazione, con l’auspicio di restituirla al mare, forte e autonoma.