A partire dall’inizio del 2025, la strategia commerciale del presidente Donald Trump ha sollevato preoccupazioni notevoli che si riflettono sull’opinione pubblica. Recenti rilevazioni mostrano un declino significativo dell’indice di approvazione del presidente, mentre le sue politiche protezionistiche continuano a influenzare l’economia nazionale. Molti americani si dichiarano preoccupati per l’aumento dei prezzi e l’inasprimento delle relazioni commerciali con i partner esteri.
La caduta dell’indice di gradimento
Un studio condotto per il Wall Street Journal da Tony Fabrizio, sondaggista di Trump, rivela che attualmente solo il 46% degli americani si dice soddisfatto del suo operato. Questo segna un cambiamento radicale rispetto ai periodi precedenti, dove il livello di approvazione non era mai sceso sotto la soglia del 50%. Le conseguenze del lavoro di Trump iniziano a farsi sentire, e il suo approccio al commercio estero, particolarmente i dazi sulle importazioni, ha generato una risposta negativa tra gli elettori. Infatti, il 54% degli intervistati si oppone alle politiche tariffarie, suggerendo una crescente insoddisfazione.
Dazi impopolari e malcontento crescente
Le politiche commerciali di Trump non sono viste di buon occhio da larga parte della popolazione. Il sondaggio, che ha coinvolto 15.000 elettori tra il 27 marzo e il 1° aprile, mostra chiaramente una mancanza di fiducia nei confronti delle tariffe imposte. Non solo queste misure non trovano supporto, ma il clima economico generale sta contribuendo al malcontento. Infatti, il 52% degli intervistati esprime preoccupazione sul futuro economico, un valore che segna un aumento marcato rispetto al 37% registrato a gennaio. Ciò implica che molte persone avvertono effetti diretti e negativi delle politiche commerciali sulle loro vite quotidiane.
Le conseguenze nei sondaggi
La tendenza al ribasso dell’indice di gradimento di Trump è confermata da altre agenzie di sondaggio. Rasmussen Reports, nota per le sue affiliazioni repubblicane, ha documentato per la prima volta dall’inizio del secondo mandato del presidente un approvazione negativa. Inoltre, il sondaggio Reuters/Ipsos ha recentemente rivelato che il 43% degli americani approva l’operato di Trump, il che rappresenta il valore più basso dopo la sua rielezione. Questi risultati segnalano un cambiamento significativo nell’atteggiamento degli elettori, che si mostra sempre più critico nei confronti della linea dura adottata dal presidente in politica commerciale.
La difesa della linea protezionistica
Malgrado il calo del consenso, Trump rimane fermo nella sua posizione. Sui social media, difende strenuamente la sua politica commerciale. Afferma che i prezzi stanno scendendo e che non c’è inflazione negli Stati Uniti, mentre sostiene che il paese sta incassando miliardi di dollari a settimana grazie ai dazi. Una chiara denuncia contro i suoi oppositori, suggerendo che i benefici delle sue politiche superano le attuali preoccupazioni espresse dalla popolazione americana. La retorica del presidente sottolinea la sua determinazione a mantenere un approccio aggressivo nei confronti del commercio estero, mentre il clima di insoddisfazione cresce tra gli elettori.
Negli Stati Uniti, il dibattito sulle politiche commerciali di Trump continua a essere un tema scottante, influenzando sia l’opinione pubblica che l’andamento economico generale.