In un contesto dove le tensioni internazionali sembrano dilagare, la street artist Laika emerge come una voce intensa e provocatoria, portando il suo messaggio di pace attraverso opere d’arte che sfidano le convenzioni. L’artista ha recentemente inaugurato la mostra “Artivism on paper” presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, esponendo per la prima volta i bozzetti delle sue opere più celebri. Fino al 6 aprile, i visitatori potranno immergersi nell’universo creativo di Laika, un’artista che si distingue per il suo forte impegno sociale.
L’importanza del messaggio di pace
Laika utilizza il suo lavoro per trasmettere un messaggio chiaro e forte: “Riarmarsi fino ai denti non è la soluzione per la pace.” Con il suo poster “Not in my name”, che ritrae la bandiera dell’Unione Europea con missili al posto delle stelle, essa invita alla riflessione su come le risorse europee vengano allocate, spesso a discapito di settori fondamentali come l’istruzione e la sanità. Durante le manifestazioni del 15 marzo, Laika ha sparso circa 500 poster in tutta Roma, esortando il pubblico a scendere in piazza per chiedere a gran voce giustizia sociale e rispetto dei diritti umani.
“La mia arte segue un percorso preciso, un appello che desidero esternare,” ha dichiarato Laika in un’intervista, chiarendo che le accuse di sostenere un leader controverso come Putin la offendono profondamente. L’artista sottolinea che la sua battaglia non ha nulla a che fare con figure politiche specifiche, ma si concentra sul benessere delle persone. Laika desidera un’Europa in cui le priorità siano i diritti e non il profitto delle banche, un concetto che è stato frainteso da molti.
I temi delle opere e la loro ricezione
“Artivism on paper” è una raccolta di opere che hanno fatto la storia della street art contemporanea. Tra queste spiccano diversi lavori iconici, come “Italianità”, dedicato alla nazionale di pallavolo, e “Ila resisti”, un tributo a Ilaria Salis. Laika ha anche creato “Too many bombs,” in cui una donna palestinese tiene un missile come se fosse un bambino. Queste opere non solo attirano l’attenzione sul conflitto e sulle ingiustizie, ma sfidano anche lo spettatore a confrontarsi con la realtà difficile di molti popoli.
La curatrice Rosa Polacco ha collaborato con Laika e la Galleria Rosso20sette per portare alla luce questi lavori, tutti caratterizzati da una critica sociale incisiva e da una forte carica emozionale. L’artista ha riconosciuto che il suo stile e la sua visione spesso suscitano reazioni contrastanti. Alcuni critici vedono le sue opere come una forma di sabotaggio, mentre Laika ribadisce la necessità di una nuova narrativa per l’Europa, una che metta al centro le persone e le loro necessità.
Laika e il futuro dell’arte sociale
Il prossimo progetto di Laika si concentrerà sul Manifesto di Ventotene, che ha già suscitato molte polemiche. Non vuole rivelare troppi dettagli, sottolineando che ogni attimo e ogni evento attorno a lei diventano fonte di ispirazione. Laika vive e lavora in un contesto in cui il dissenso politico e sociale è palpabile, e da questa realtà trae la linfa per il suo lavoro artistico. La sua esperienza in Europa non è recente, e riflette su quanto sia cambiato nel corso degli anni, citando la crisi greca e il suo impatto sulle politiche europee.
L’artista desidera un’Europa più autonoma dalle influenze di potenze esterne come gli Stati Uniti e la NATO, affermando che il futuro dipende dalla consapevolezza dei cittadini europei. Le parole della premier Meloni sul Manifesto di Ventotene sono state interpretate da Laika come una strumentalizzazione del messaggio originario, decisa a mantenere viva la discussione e il dibattito su temi così cruciali.
L’anonimato come strumento di libertà
Laika ha scelto di rimanere anonima per proteggere la sua integrità e per garantire che il messaggio delle sue opere prevalga rispetto alla persona che le crea. Questa decisione, spiega, è frutto dell’esigenza di annullare la sua identità personale per potersi concentrare sul messaggio da diffondere. L’arte dell’artista si sviluppa prevalentemente di notte, scelta che riflette una necessità di libertà di espressione lontano dai riflettori.
Alla sua prima inaugurazione di “Libri Come,” Laika ha avuto l’opportunità di dialogare con Zerocalcare, un altro messaggero di giustizia sociale, dicendo che la loro condivisione di esperienze e valori ha influito profondamente sulla sua arte. I temi dei murales politici di Diego Rivera sono anch’essi fonte d’ispirazione, con l’idea che i muri possano diventare veicoli di giustizia e cambiamento.
In una società in cui il dissenso e la protesta sembrano essere messi in discussione, Laika rappresenta una figura coraggiosa, animata dal desiderio di giustizia e pace, utilizzando la sua arte come un potente strumento per risvegliare le coscienze.