La questione dello spopolamento delle aree montane in Svizzera sta trovando nuove soluzioni, grazie all’esempio del modello Riace. Nella cittadina di Neuchâtel, un incontro tra esperti e istituzioni ha visto protagonista Mimmo Lucano, noto per la sua esperienza di accoglienza e integrazione a Riace. L’evento, organizzato dalla sociologa Alessandra Polidori e dal docente Jean-Thomas Arrighi, ha offerto spunti preziosi su come il modello italiano possa essere applicato a contesti diversi nella lotta contro il declino demografico. Il dialogo ha voluto porre l’accento su pratiche concrete ed esperienze dirette, invitando a riflettere su come valorizzare le risorse locali e attirare nuova vita nei comuni svizzeri.
Un incontro ricco di spunti
L’Università di Neuchâtel ha acceso i riflettori su un tema d’attualità, riunendo una platea composta da studenti, migranti italiani e rappresentanti delle istituzioni. Lucano ha narrato le sue esperienze, raccontando come il suo comune sia riuscito, attraverso forme di accoglienza attiva, a riscoprire e rivitalizzare il territorio. Gli interventi hanno toccato numerosi aspetti della vita a Riace, tra cui il recupero delle abitazioni abbandonate e l’inserimento dei migranti nella comunità locale, illustrando come le attività economiche, come il turismo e l’artigianato, abbiano trovato nuova linfa.
In questa narrazione, Lucano ha messo in evidenza l’importanza della collaborazione tra residenti e nuovi arrivati, creando così un clima di pacifica convivenza e sviluppo economico. Questa cooperazione ha portato alla realizzazione di servizi indispensabili come scuole e strutture sanitarie, fondamentali non solo per i migranti ma per l’intera comunità.
Un modello da raccontare, non da demolire
Il racconto di Lucano è carico di sfide e contraddizioni, poiché l’esperienza di Riace non è stata esente da controversie legali e politiche. Sebbene Lucano sia stato assolto da accuse che lo avevano visto coinvolto in un delicato processo giudiziario, il suo percorso politico sembra minacciato da possibili conseguenze legate alla legge Severino. In questo contesto, il suo modello di accoglienza, lodato da molti, sembra subire il peso di vicende che potrebbero mettere in discussione il suo futuro.
Tuttavia, l’interesse suscitato dall’incontro di Neuchâtel non è svanito. La storia di Riace, descritta da vari funzionari come un esempio virtuoso di integrazione, continua a stimolare il dibattito sulle politiche migratorie e sull’accoglienza in un momento in cui l’Europa affronta crisi demografiche e sfide politiche. A Neuchâtel, il pubblico si è dimostrato attento, evidenziando il crescente desiderio di apprendere dalle esperienze altrui per affrontare problemi simili.
La desertificazione demografica in europa
Jean-Thomas Arrighi ha approfondito uno degli aspetti centrali dell’incontro: il fenomeno dello spopolamento in Europa e le sue implicazioni. Secondo Arrighi, l’emigrazione continua da e verso le aree interne rappresenta una crisi silenziosa ma profonda. La mancanza di politiche mirate a sostenere questi territori ha portato a un divario crescente tra le aree urbane, dove le opportunità sono maggiori, e i piccoli comuni, sempre più vuoti. Questo desolante scenario ha spinto gli esperti ad avviare una riflessione sul futuro delle comunità montane, suggerendo che si possa invertire la tendenza solo attraverso politiche proattive e una rivisitazione del modello economico attuale.
Il modello di Riace viene proposto da Arrighi come una strategia esemplare di reinvestimento nei territori attraverso l’accoglienza, dimostrando che è possibile fare economia anche in aree svantaggiate. La storia di Lucano e del suo villaggio si offre dunque come un punto di riferimento per altre realtà che desiderano affrontare la desertificazione demografica con azioni concrete e visioni lungimiranti.