Nel panorama delle mete invernali italiane, Pescasseroli resta spesso fuori dai circuiti più battuti, ma chi ci arriva una volta tende a tornarci. È incastonata nell’Alta Valle del Sangro, dentro i confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, a oltre mille metri di quota. Il paesaggio è quello tipico dell’Appennino centrale: boschi fitti, faggete antiche, altopiani innevati. Pescasseroli viene soprannominata “la piccola Svizzera d’Abruzzo” non a caso, per via delle sue architetture, dell’atmosfera alpina e dell’ordine che si respira nelle sue vie principali. Ma qui, oltre alle piste da sci, si scopre molto di più: un legame profondo con il territorio, con la cultura contadina e con le stagioni. Il comprensorio sciistico di Pescasseroli si sviluppa lungo le pendici del Monte Vitelle e del Monte Ceraso, con oltre 20 chilometri di piste ben distribuite per ogni livello. Le più battute partono da quota 1.945 metri, raggiungibile con la seggiovia Orsa Maggiore, un impianto moderno e affidabile anche nei giorni di maggiore afflusso. La pista più tecnica è la Direttissima, una nera impegnativa con tratti ripidi e fondo compatto, riservata a sciatori esperti. Ma non mancano le soluzioni per chi è alle prime armi: tappeti mobili, maestri disponibili anche in alta stagione e un’area scuola ben separata dai tracciati più complessi.
Chi preferisce lo sci di fondo trova nel vicino altopiano di Macchiarvana un contesto silenzioso e perfetto. Gli anelli tracciati si snodano per chilometri in mezzo a faggete secolari, spesso frequentate da cervi e caprioli. Le escursioni con le ciaspole sono un’alternativa molto apprezzata. Alcuni percorsi, come quello verso la foresta Difesa, partono direttamente dal paese e permettono di esplorare il parco in inverno senza affollamento. In questi itinerari non è raro imbattersi nelle tracce dell’orso marsicano, simbolo del parco e specie tutelata. Durante le escursioni si attraversano anche zone meno conosciute, come i sentieri tra Colle Bisonte e il Vallone Cavuto, dove la neve spesso resta intatta per giorni. Il contatto con la natura è totale, il silenzio è interrotto solo dal rumore dei passi e dal fruscio del vento tra gli alberi.
Storia, spiritualità e arte tra i boschi della Difesa
Pescasseroli non è solo sci e neve. Il centro ha una storia lunga, legata ai tratturi e alla transumanza, ma anche alla spiritualità popolare. Sul Monte Tranquillo, poco fuori dal centro abitato, sorge un santuario dedicato alla Madonna Nera, venerata da secoli dagli abitanti del luogo. Durante la Seconda guerra mondiale, la comunità fece un voto collettivo alla Vergine per essere risparmiata dai bombardamenti. La leggenda racconta che nessuna bomba colpì il paese e da allora, ogni estate, si celebra un pellegrinaggio verso la cima.

Altro elemento chiave dell’identità locale è il bosco della Difesa, faggeta vetusta riconosciuta come sito UNESCO. Oggi, oltre al valore ambientale, il bosco ospita il progetto Arteparco, una rassegna permanente di opere d’arte contemporanea disseminate tra gli alberi. Installazioni di artisti italiani e stranieri dialogano con il paesaggio senza alterarne l’equilibrio, creando un percorso unico in Italia.
Il paese è anche sede del Centro Visite del Parco Nazionale, dove è possibile approfondire la biodiversità dell’area, conoscere il lavoro dei guardiaparco e visitare un piccolo ma ben curato museo faunistico. Per chi viaggia con bambini, è una tappa consigliata prima delle escursioni.
Accoglienza genuina e sapori locali nel borgo antico
Passeggiando tra i vicoli del centro storico, si incontrano case in pietra, balconi fioriti anche in pieno inverno, portali in legno antico. La popolazione è accogliente, i ritmi sono lenti. A ogni angolo, cartelli raccontano storie di famiglia, antichi mestieri o aneddoti legati alla montagna. In una delle botteghe più antiche del centro si possono ancora trovare i “ceci delle spose”, piccoli dolci legati ai riti nuziali locali: simboli di fertilità e buon augurio.
La tradizione gastronomica è ricca e sostanziosa. Le trattorie a conduzione familiare servono piatti caldi e robusti. Tra i più richiesti: polenta con salsiccia, cinghiale in salmì, lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, formaggi stagionati di pecora e focacce cotte a legna. Il tutto accompagnato da Montepulciano d’Abruzzo o Cerasuolo, vini decisi che si sposano con i sapori intensi della cucina locale.
In molti rifugi si cena davanti a caminetti accesi, spesso in compagnia di pastori, artigiani e guide naturalistiche che raccontano le storie del posto. Anche in piena stagione, i prezzi restano contenuti e l’atmosfera è autentica. Chi sceglie Pescasseroli non lo fa per moda, ma per la ricerca di qualcosa di reale.
La settimana bianca qui diventa un’occasione per vivere la montagna senza filtri, tra neve fresca, cultura viva e silenzi preziosi. Non è un villaggio costruito per il turismo, ma un paese vero che continua a essere sé stesso anche sotto la neve.