Un evento controverso ha riacceso il dibattito sulla memoria storica e la politica a Roma. A una settimana dalla rimozione della targa dedicata a Stefano Recchioni, uno dei tre giovani di estrema destra uccisi il 7 gennaio 1978, un nuovo pannello è comparso su un muro nei pressi della storica sede dell’Msi in via Acca Larenzia. Questo episodio si colloca nel contesto delle celebrazioni per un tragico anniversario.
Il ritorno della targa e le reazioni politiche
Rifondazione Comunista ha prontamente risposto alla riapposizione della targa, definendola “una nuova grave provocazione”. Giovanni Barbera, dirigente del partito, ha sollecitato le autorità competenti all’immediata rimozione del pannello. La riapparizione della targa ha generato una situazione di tensione, dal momento che è accompagnata dalla presenza di militanti, suggerendo l’intenzione di opporsi a qualsiasi tentativo di rimozione. Questo scenario alimenta le polemiche sull’uso della memoria storica da parte degli schieramenti politici, evidenziando le divergenze di opinioni e le visioni contrapposte riguardo a eventi storici decisivi.
Una settimana fa, la targa era stata considerata abusiva e rimossa dai vigili urbani, dopo che il Partito Democratico ha sollecitato un intervento. La destra istituzionale, però, si è schierata dalla parte della targa, insistendo sul suo valore commemorativo. Fabio Rampelli , vicepresidente della Camera, aveva contattato il sindaco Roberto Gualtieri per ribadire che quel pannello rappresentava il rispetto e la memoria per tre giovani uccisi molti anni fa. In risposta a questa controversia, l’assessore alla cultura, Massimiliano Smeriglio, aveva proposto l’idea di creare una nuova targa “condivisa”, che potesse avere l’avallo del Comune.
Tuttavia, prima che questa proposta diventasse realtà , la vecchia targa è tornata visibilmente in posizione.
I preparativi per la celebrazione commemorativa
Mentre le polemiche infuriano, l’attenzione si sposta sulla commemorazione ufficiale prevista per domani. Nella mattinata gli occhi saranno puntati su via Acca Larenzia, dove si svolgerà un momento di memoria istituzionale. Partecipanti di spicco includeranno l’assessore al personale Giulio Bugarini e il governatore del Lazio Francesco Rocca. Sarà interessante osservare l’atmosfera intorno a questo evento e se la commemorazione riuscirà a mantenere un tono sobrio o se ci saranno tensioni.
Da un anno a questa parte, la celebrazione ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e dei media. Nella scorsa edizione del memoriale, si è verificata una serie di gesti controversi, tra cui la manifestazione di saluti romani, culminanti durante la manifestazione pomeridiana. Attualmente, si trovano in una situazione precaria alcuni militanti di CasaPound, 31 in totale, che rischiano di affrontare un processo. Non è un caso che nello stesso giorno, il movimento di estrema destra abbia scelto di tenere il suo Consiglio nazionale nella nota sede di via Napoleone III all’Esquilino, un luogo simbolico di forti sentimenti politici.
Presidi e commemorazioni alternative
Oltre a via Acca Larenzia, si svolgerà un altro evento significativo in via Appia Nuova 357, presso l’Alberone, a dieci minuti a piedi dalla sede principale delle celebrazioni. Qui è presente una targa in memoria di Ivano Zino, un giovane assassinato in un agguato dei Nar il 28 settembre 1978. Rifondazione Comunista ha programmato un presidio in questo luogo, sottolineando la necessità di ripudiare ogni forma di fascismo, sia vecchio che nuovo, richiedendo lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste.
Questi eventi offrono un quadro complesso della situazione a Roma. Mentre alcuni celebrano la memoria di figure storiche controverse, altri attendono con ansia di riaffermare i valori democratici e antifascisti. Le manifestazioni e le reazioni che seguiranno domani daranno una chiara indicazione sulla direzione politica del dibattito pubblico nella capitale italiana.
Ultimo aggiornamento il 6 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina