Nel marzo del 2020, quando la pandemia da covid ha piegato l’italia, papa francesco ha contattato personalmente il vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, segnando un momento di solidarietà e conforto per la chiesa locale. Questo episodio racconta un gesto intimo e poco noto che ha colpito chi lo ha vissuto e testimonia la presenza diretta del pontefice in un periodo di grandi difficoltà .
la telefonata del papa durante la crisi sanitaria
La mattina del 6 marzo 2020 rimane impressa nella memoria di monsignor Malvestiti, che ricorda nel dettaglio la chiamata ricevuta da papa francesco alle 11.08. La telefonata era stata annunciata da un sacerdote in segreteria con incredulità , poiché un contatto diretto con il pontefice appare sempre inaspettato, soprattutto in un momento così delicato. Malvestiti spiega di aver mantenuto il riserbo assoluto per evitare malintesi o false speranze, fino a quando la chiamata ha effettivamente raggiunto il suo cellulare.
Durante la conversazione, papa francesco ha espresso vicinanza a chi stava vivendo la difficoltà della pandemia, descritta come un “fuoco” che colpiva tutti in una realtà nuova e dolorosa. Ha assicurato la propria benedizione e preghiera, confermando un sostegno spirituale oltre che morale. Questo contatto diretto ha rappresentato per il vescovo un segno di attenzione personale del pontefice verso le diocesi colpite dalla crisi sanitaria.
il legame personale tra monsignor malvestiti e papa francesco
Monsignor Malvestiti aveva già incontrato papa francesco nel 2014 in occasione della sua ordinazione episcopale. Ricorda un episodio che illustra la disponibilità del papa: a un incontro con altri vescovi lombardi appena ordinati, il pontefice spiegò di non aver potuto presiedere direttamente la sua ordinazione per impegni già fissati, segno di un’agenda fitta ma anche di cortesia e attenzione verso tutti. L’ordinazione si svolse l’11 ottobre 2014.
Il giorno seguente, monsignor Malvestiti si recò a Santa Marta con i familiari, dove una calorosa accoglienza da parte di papa francesco concluse l’evento. In quell’occasione il pontefice gli donò una croce, un oggetto che per il vescovo ha assunto valore simbolico e affettivo, quasi una reliquia da conservare come ricordo di quell’incontro diretto.
il significato del gesto nella comunità di lodi e oltre
La chiamata del papa nel momento critico dell’emergenza sanitaria ha rappresentato per la diocesi di Lodi un segnale di speranza e vicinanza concreta. In un contesto in cui la paura e l’incertezza prevalevano, ricevere un messaggio personale dal pontefice ha rafforzato il senso di comunità e di sostegno nella fede.
Questo episodio si inserisce in una serie di iniziative di papa francesco durante la pandemia che hanno sottolineato l’importanza del contatto umano e della preghiera come strumenti per fronteggiare la sofferenza. Il gesto mantiene ancora oggi un valore importante, dimostrando come la voce del pontefice abbia saputo raggiungere direttamente chi era coinvolto nell’emergenza.
Per monsignor Malvestiti, quel momento rimane parte di una storia personale e della storia della chiesa in tempi difficili, mostrando una dimensione umana e spirituale che ha caratterizzato l’azione di papa francesco fin dagli inizi del suo pontificato.